Determinata, concreta , intelligente.
Maria Montanari , staffetta partigiana e storica protagonista femminile dei Calzifici Riva e Bloch tra guerra e dopoguerra, si è spenta a 99 anni.
Nata nel ‘21 accanto ai Campi Rossi di Campegine da famiglia contadina, a soli 14 anni inizia l’esperienza di fabbrica nel calzificio Riva, facendo dell’apprendistato in reparto un’occasione di elaborazione personale e di maturazione sindacale e politica.
Sfollata con la famiglia durante i bombardamenti a Villa Seta conosce Giuseppe Carretti, colui che sarebbe diventato il comandante partigiano “Dario” e che ha poi sposato alla fine della guerra.
Maria si avvicina al movimento partigiano attraverso l’amicizia con Annita Malavasi “Laila”, iniziando con lei l’esperienza di staffetta nella zona di Cadelbosco, Castelnovo Sotto, Poviglio e Brescello. “Miscia” il suo nome di battaglia.
Nel dopoguerra il ritorno alle Manifatture Maglierie Milano – poi Bloch – la porterà come avanguardia nella Commissione interna, conquistando già nel ’46 un accordo per l’integrativo di malattia fino alla lotta per il premio di produzione collettivo e alla conquista della tutela del lavoro femminile a domicilio.
Sarà responsabile di reparto e – con l’intraprendenza che la contraddistingueva – riesce a organizzare una struttura produttiva coordinata e innovativa facendo perno tra il lavoro in fabbrica e le lavoranti a domicilio.
Franchezza, ironia e pragmatismo sono le cifre che l’hanno accompagnata anche negli ultimi decenni, prima accanto al marito Giuseppe Carretti (Sindaco di Cadelbosco Sopra per due legislature tra il ’60 e il ’76 e successivamente presidente dell’ ANPI provinciale, scomparso nel 2005), poi accanto ai nipoti nella testimonianza pubblica della propria esperienza di donna partigiana e nel proprio percorso sindacale e politico.
Una donna che ha fatto del proprio secolo di vita un’occasione non solo di memoria, ma anche di scambio costante con tutte le generazioni, a partire dai più giovani, con l’associazionismo, le scuole anche oltre i confini provinciali.
Lo Spi Cgil, il Coordinamento Donne SPI e la Camera del Lavoro Territoriale di Reggio Emilia la ricordano con affetto e orgoglio, esprimendo cordoglio e partecipazione in particolare alla figlia Ileana e ai nipoti Andrea e Alberto.
“In fondo – diceva Maria – quello che abbiamo fatto … lo abbiamo fatto consapevolmente. Volevamo solo pane, pace e democrazia” .
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