Continua la mobilitazione dei lavoratori della Rettifica Corghi di Novellara per il contratto aziendale.
Anche dopo l’ultimo incontro tra la Fiom Cgil, la Rsu e l’Azienda, lo scorso dieci dicembre, la situazione non sembra sbloccarsi e, nonostante le aperture da parte sindacale, non si è riusciti a fare sintesi. “Pur apprezzando la proposta aziendale sul premio di risultato – spiega Emiliano Borciani, funzionario Fiom che segue la vertenza – crediamo che non possa essere una mediazione sufficiente per chiudere la vertenza: abbiamo proposto mediazioni su tutti i punti della piattaforma rivendicativa, – continua – rinunciando persino all’indennità oraria che era il cuore della piattaforma. Più di così non possiamo fare”.
Oltre al premio di risultato i lavoratori e la Fiom chiedono un buono pasto giornaliero di due euro a partire da marzo 2021 con carattere di ultrattività ( operando anche in questo caso una mediazione giacché in piattaforma la richiesta era di quattro euro).
La piattaforma per il rinnovo del contratto di secondo livello è stata presentata a febbraio scorso con vigenza 2020-2022 ma, tenendo conto dell’emergenza pandemica in cui il Paese è da allora precipitato, il sindacato ha proposto all’azienda “di mettere in cantina il 2020” – come sottolinea Borciani – e di spostare la vigenza al 2021-2023”.
Aperture che non sono state ricambiate con la stessa moneta dalla dirigenza della Rettifica Corghi, per tanto i lavoratori riuniti in assemblea in sciopero hanno deciso di continuare la mobilitazione aumentando a 50 ore il pacchetto di 25 ore già deciso nelle scorse settimane.
“Ribadiamo – concludono Borciani e la Rsu – la nostra disponibilità a riprendere la trattativa, convinti che ci sia lo spazio per chiudere la vertenza in tempi brevi.
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