In queste settimane sul nostro territorio sono stati firmati tre importanti accordi sindacali – in Bucher, Carpenfer e Ognibene Power – che hanno garantito la stabilizzazione di oltre 130 lavoratrici e lavoratori metalmeccanici precari. Dimostrando ancora una volta l’importanza della contrattazione collettiva.
Lo fa sapere la Fiom Cgil di Reggio Emilia che aggiunge “quando non si trovano lavoratori sul mercato – come segnalato sulla stampa da Unindustria Reggio Emilia – gli industriali più illuminati condividono con il sindacato l’esigenza di stabilizzare i propri lavoratori, tenerseli stretti, trasformando i precari in contratti a tempo indeterminato. Gli accordi premiano l’impegno costante dei delegati sindacali e della Fiom in questa direzione”.
Alla Ognibene Power ad esempio è stata prevista l’assunzione a tempo indeterminato degli oltre 70 lavoratori che oggi operano in azienda con contratto di somministrazione.
L’accordo sindacale firmato in questi giorni ha previsto un aumento di salario strutturale di circa 500 euro, un aumento di ulteriori 300 euro di premio di risultato ma soprattutto la stabilizzazione di decine di giovani lavoratori precari, confermando il vincolo della stabilizzazione dopo 24 mesi.
“Il contrasto alla precarietà è una priorità dei lavoratori che rappresentiamo e dei delegati Cgil – spiega Raffaele Ioime che per la Fiom ha condotto la trattativa sindacale – ed è importante aver raggiunto un accordo aziendale senza un’ora di sciopero, dimostra che anche l’azienda ha compreso l’urgenza di stabilizzare i precari.”.
Anche la Carpenfer di Reggiolo in pochi mesi passerà da circa 150 addetti a oltre 200 grazie alla stabilizzazione di 52 precari entro la fine dell’anno.
“La Carpenfer ha deciso di voler far parte della schiera virtuosa delle aziende; ci sono industriali che per dare un futuro alle proprie imprese investono sul lavoro di qualità e quindi stabile – spiega Marco Begnozzi della Fiom – poi purtroppo ci sono anche aziende con una mentalità che scarica sui precari tutto il rischio di impresa legato alla variabilità dei volumi produttivi”.
“Tutti i lavoratori ci stanno ringraziando per questo accordo, non solo chi verrà assunto a tempo indeterminato – continua Begnozzi – perché vi è il riconoscimento dell’utilità del sindacato nel migliorare la condizione di vita, a partire dai più deboli”.
Infine, alla Bucher di Reggio Emilia con l’ultimo contratto aziendale si sono ottenute ulteriori 12 stabilizzazioni.
Gli accordi sindacali sono stati siglati in aziende in crescita, come tutto il settore metalmeccanico della nostra provincia.
“Questi accordi – spiega Stefano Catellani della Fiom – sottolineano che quando la contrattazione definisce percorsi di stabilizzazione non si frena la possibilità di crescita delle imprese, al contrario si da la possibilità di fidelizzare i lavoratori garantendo migliori condizioni”.
“Si tratta di esempi positivi per tutto il sistema industriale, e dimostrano la giustezza della mobilitazione generale di Cgil Cisl Uil per modificare le leggi e ridurre la precarietà in tutto il Paese, non solo a Reggio Emilia – chiosa infine Simone Vecchi, segretario generale Fiom Cgil Reggio Emilia – Sul nostro territorio stiamo proponendo in tutte le aziende percorsi di stabilizzazione dei lavoratori perché la precarietà è il male di questo secolo e chi ha a cuore i giovani non può tenerli per anni con rinnovi settimanali o mensili: i giovani vanno assunti a tempo indeterminato”