Verità per Giulio Regeni

LA FILCTEM CGIL DI REGGIO EMILIA SUI RINCARI ENERGETICI : ANCORA UNA VOLTA SARANNO I LAVORATORI I PIÙ PENALIZZATI

I rincari energetici di gas e luce degli ultimi mesi che hanno visto un ulteriore aumento a partire dal nuovo anno appena iniziato preoccupano non solo gli imprenditori del settore ceramico, ma anche il sindacato.
La Filctem Cgil di Reggio Emilia denuncia un forte rischio per la tenuta economica ed occupazionale nei prossimi mesi per i settori altamente energivori partendo dal distretto ceramico che su Reggio Emilia occupa circa 5.000 lavoratori.

“La denuncia da parte di alcuni imprenditori del settore ceramico nei giorni scorsi – dichiara la Filctem reggiana – è anche la nostra: i rincari energetici così come quelli di alcune materie prime registrati dal secondo semestre 2021 e confermati anche per i prossimi mesi, stanno mettendo a rischio la piena attività del settore ceramico, che nel corso del 2021 ha fatto registrare risultati importantissimi con un espansione delle vendite di oltre il 12% rispetto al periodo pre-pandemico e con una previsione di ulteriore crescita anche per il 2022”.

Gruppi ceramici importanti hanno richiesto già a partire da questo mese a causa dall’incremento dei costi energetici l’attivazione della CIGS per crisi aziendale conseguente ad un evento improvviso ed imprevisto con la conseguenza di sospendere l’attività produttiva in quanto ritenuta al momento “non conveniente”.
Questo però, rischia di penalizzare fortemente le buste paga dei lavoratori in un settore che ha retribuzioni mediamete alte e che attivando tali strumenti può arrivare a ridurre di oltre il 50% il netto mensile.

“Continuamo a ribadire con forza che la transizione energetica deve essere governata e non lasciata in mano alle speculazioni internazionali da parte delle lobby. Ciò significa passare dalle parole ai fatti: servono politiche industriali tempestive che guardino al futuro, con progetti ed obiettivi chiari per accompagnare il passaggio dalle fonti fossili alle energie rinnovabili, partendo dalla necessità di ripristinare immediatamente l’estrazione del gas naturale nel Mare Adriatico, nonostante permanga anche nell’opinione pubblica una forte opposizione ideologica”.
“Serve pertanto una responsabilità di tutti, per cercare di superare questo periodo complicato trovando soluzioni condivise evitando in primis ricadute negative che rischiano di subire i lavoratori sia dal punto di vista retributivo che occupazionale. La politica – conclude la Filctem Cgil – deve tutelare i cittadini calmierando i prezzi. Le
parti sociali devono proteggere i lavoratori del comparto attraverso la formazione e
la riqualificazione. I soldi del Recovery Plan quindi devono essere spesi nel modo migliore possibile mitigando sia gli effetti economici che quelli sociali ”.

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