Verità per Giulio Regeni

FIM FIOM UILM: 123 EURO DI AUMENTO MENSILE DAL CONTRATTO NAZIONALE

AUMENTI PER TUTTI, ANCHE PER I SOMMINISTRATI”

Grazie al contratto nazionale dei metalmeccanici dal mese di giugno aumenti in vista per 40 mila lavoratrici e lavoratori reggiani.
Nella giornata di ieri l’Istat ha reso noti i valori dell’indice “Ipca depurato dai costi energetici importati” per il 2022, cioè l’indice con cui vengono calcolati gli aumenti dei minimi tabellari del contratto nazionale.

Il valore dell’Ipca per il 2022 è di 6,6% e questo garantirà un aumento di retribuzione per i metalmeccanici di 123,40 euro lordi mensili dal mese di giugno (erogato nel mese di luglio), per 13 mensilità, parametrato al livello C3 (ex Quinta categoria) e un aumento di 112,83 euro lordi per i livelli C1 (ex Terza categoria) nel quale sono ancora inquadrati molti lavoratori, in particolare dei montaggi (gli altri livelli di inquadramento visibili in tabella).

L’aumento previsto dal contratto nazionale incide su tutti gli istituti contrattuali di legge, quindi anche su ferie, permessi, malattia, infortunio e aumenterà il monte contributivo ai fini pensionistici.
L’aumento mensile verrà riconosciuto a tutte le lavoratrici e lavoratori che operano nelle aziende metalmeccaniche indipendentemente dal rapporto di lavoro: apprendisti, contratti a termine e lavoratori in somministrazione per effetto del principio di “parità di trattamento” presente nella legge e nei contratti collettivi.

“L’aspetto importante di questo aumento, a differenza degli sgravi contributivi decisi prima dal Governo Draghi e di recente dal Governo Meloni, è che l’aumento non ha natura forfettaria, non si avrà per soli sei mesi del 2023 (da luglio a dicembre, per quanto riguarda il recente Decreto Lavoro) ma si tratta di aumento delle retribuzioni mensili strutturale che i lavoratori che avranno garantito sempre fino alla pensione e che permetterà anche un aumento dell’assegno pensionistico – spiegano Fim Fiom e Uilm provinciali – Per rendere una idea di questo aumento, per un lavoratore inquadrato al livello C1 l’aumento mensile produrrà un montante per il 2023 di oltre 900 euro lordi rispetto al 2022, e di 1.466 euro lordi dal prossimo anno e per ogni anno a venire. I valori per un dipendente al livello C3 saranno invece di 987 euro in più quest’anno rispetto al 2022 e 1.604 lordi nel 2024 lordi e anni successivi”.

Il contratto nazionale dei metalmeccanici, firmato il 5 febbraio del 2021 da Federmeccanica (federazione di Confindustria che rappresenta le industrie metalmeccaniche) e le tute blu di Cgil Cisl Uil, aveva previsto per il 2023 una tranche di aumento mensile di 25 euro lordi, e una clausola di garanzia a tutela del potere d’acquisto dei lavoratori che avrebbe dovuto garantire l’aggancio all’indice Ipca (depurato dai costi energetici importati) in caso fosse stato superato il valore di inflazione previsto in quel momento. Grazie al contratto nazionale e in particolare a questa clausola condivisa al suo interno, i lavoratori metalmeccanici hanno quindi evitato di perdere ulteriori 100 euro lordi mensili di potere d’acquisto.

Il settore metalmeccanico da anni nella provincia di Reggio Emilia è il settore trainante dell’economia, non solo per numero di addetti, ma anche per crescita del valore aggiunto, degli utili e dei volumi di export.

“Questo importante aumento sindacale dimostra l’importanza della contrattazione collettiva e in particolare la centralità del contratto nazionale per la vita delle persone che per vivere devono lavorare” concludono Giorgio Uriti, Simone Vecchi e Jacopo Scialla, rispettivamente segretari provinciali di Fim Fiom Uilm.

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