Verità per Giulio Regeni

AZIENDA SERVIZI BASSA REGGIANA: LA FP CGIL NON AVVALLA L’OPERAZIONE CONTRATTUALE IMPOSTA DALLA DIREZIONE

Esistono alternative che non sacrifichino anni di contrattazione”

“Si è tenuto mercoledì 10 settembre un incontro con la direzione dell’Azienda servizi Bassa Reggiana nel quale ci è stata proposta la sottoscrizione di un protocollo di intesa per la definizione di un nuovo contratto di primo livello per il personale: un’operazione per la quale non abbiamo potuto dare in nostro assenso”. Lo scrive la Funzione Pubblica Cgil in una nota e spiega “a luglio 2025 ASBR ha sottoscritto un contratto aziendale con l’unica Organizzazione sindacale firmataria del contratto nazionale applicato in azienda, ma che non è titolata per la sua rappresentanza effettiva a determinare il futuro di 300 lavoratori”.

L’azienda speciale è proprietà dei comuni di Guastalla, Novellara, Reggiolo, Luzzara, Gualtieri, Boretto, Brescello e Poviglio e si occupa principalmente della gestione dei servizi educativi.

“Questa forzatura – continua la Fp reggiana – ha creato un grave precedente in una storia contrattuale più che decennale, in quanto nel fare ciò ASBR non ha riconosciuto la rappresentatività della CGIL (attualmente il sindacato di gran lunga maggiormente rappresentativo) arrivando a negare la nomina di una delegata aziendale e, conseguentemente, a negare a lei e alla nostra organizzazione la possibilità di trattare e di sottoscrivere l’accordo di secondo livello”.

“Il protocollo che ci è stato presentato oltre a non essere modificabile nella forma, ci impone di certificare che non esiste nessun contratto nazionale adatto alle tipologie professionali presenti in azienda obbligandoci a definirne uno ex novo, in un contesto generale in cui i contratti nazionali sono più di mille e dovrebbero essere ridotti – ha dichiarato la delegazione trattante della Fp Cgil dopo aver formalizzato all’Azienda la sua posizione – Siamo convinti, come più volte ribadito nelle interlocuzioni avute con la direzione aziendale, che ci siano contratti nazionali che tutelino adeguatamente il personale di ASBR, così come siamo convinti che tali contratti nazionali possano ulteriormente essere calati nelle singole realtà tramite un’adeguata contrattazione decentrata”.

“L’Azienda ha poi deciso unilateralmente di concedere un aumento economico alle insegnanti e agli educatori di nido, finanziandolo tramite l’abolizione di un diritto acquisito fin dalla nascita di ASBR, tra l’altro non palesando questa disponibilità quando il tavolo del contratto integrativo era aperto. – continua il sindacato – Nei prossimi giorni agiremo nelle sedi opportune per vedere riconosciuto il nostro diritto alla rappresentanza, all’azione di tutela verso i nostri iscritti e per salvaguardare il nostro ruolo negoziale. Non escludendo ovviamente un percorso di mobilitazione e iniziative finalizzato alla riapertura di un confronto su basi differenti.”

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