Verità per Giulio Regeni

CGIL A CONFINDUSTRIA “SE SI CONDIVIDONO LE PREMESSE COL SINDACATO BENE LA PROPOSTA DI UNA GOVERNANCE PARTECIPATA SU CRESCITA E LAVORO”.

La Presidente di Confindustria chiede “una governance innovativa e partecipata basata sulla collaborazione con istituzioni, comuni e mondo produttivo, un nuovo patto che unisca istituzioni, imprese e comunità”.
“Siamo d’accordo” scrive la Cgil di Reggio Emilia in una nota.

“Per anni assieme alle altre Organizzazioni sindacali ci abbiamo creduto e provato, non incontrando però quasi mai l’interesse del mondo imprenditoriale, abbastanza evanescente sullo sviluppo sociale della città. Ma visto che siamo alla fase delle premesse mettiamo sul tavolo le nostre.”

“Il lavoro non può essere solo conseguenza naturale della crescita del nostro tessuto produttivo – sottolinea Cristian Sesena, Segretario della Camera del Lavoro reggiano – Dobbiamo portare qualità e non solo quantità. Dobbiamo offrire salari adeguati, estendere la contrattazione di secondo livello, ridistribuire di più la ricchezza a chi quella ricchezza concorre a produrre con il suo sforzo quotidiano. Le transizioni si governano assieme: la formazione è leva strategica per evitare la perdita di posti di lavoro e la cultura della salute e sicurezza deve appunto diventare “cultura” condivisa da tutti. In tal senso bisogna parlare di investimento e non di spesa”.

La fase complicata che stiamo attraversando necessità di un salto di qualità. Per questo non condividiamo i giudizi espressi rispetto alla gestione da parte dell’Amministrazione comunale dell’”affaire polo della moda”.
“Un capitano di industria, non dovremmo essere noi a dirlo – evidenzia la Segreteria confederale della Camera del Lavoro – non rinuncia ad un investimento per una questione di risentimento o con finalità ritorsive; lo fa nel momento in cui, legittimamente, valuta non sia più profittevole investire.
Dal dopoguerra ad oggi tutti i primi cittadini reggiani hanno dato udienza e solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori in sciopero: in alcuni casi hanno giocato un ruolo pro-attivo nella soluzione delle vertenze in altri no, limitandosi, come in questo caso all’ascolto”.

“Non vorremmo che il mantra del presidente Meloni :”non disturbare chi produce” – conclude il sindacato di via Roma – venga tradotto troppo letteralmente e disinvoltamente sul piano locale”.

Tutte le notizie in “CGIL”
Notizie Correlate