Verità per Giulio Regeni

CGIL REGGIO EMILIA: “SCIOPERO GENERALE IMMEDIATO SE FERMANO LA MISSIONE UMANITARIA DELLA GLOBAL SUMUD FLOTTILLA”

Ecco cosa succederà a Reggio Emilia in caso di attacco.

La Global Sumud Flottilla ha rifiutato la proposta di mediazione costruita dalla Chiesa e deciso di non accogliere l’invito del Presidente Mattarella a virare su Cipro per garantire la consegna degli aiuti umanitari. L’obbiettivo del gruppo di attivisti, politici, cittadini provenienti da tanti paesi del mondo è infatti quello di provocare l’apertura di un vero corridoio umanitario, impedito da Israele in spregio al diritto internazionale. Le barche procederanno verso Gaza assumendosi un rischio enorme.

In questi contesto difficile e in continua evoluzione la Cgil ha assunto una posizione forte che non ha precedenti nella storia recente: qualora la GSF venisse attaccata, affondata o solo fermata dalle navi israeliane in Italia sarà sciopero generale.

IL DIALOGO CON IL MONDO DELLA SCUOLA

A Reggio Emilia la macchina organizzativa della Camera del Lavoro è già a pieno regime e il giorno dell’eventuale sciopero è previsto un corteo che pacificamente bloccherà parte della circonvallazione e del centro storico.

Il concentramento è previsto per le 9.00 al Polo Scolastico di Via Makalle’ (Lato Tribunale). La scelta non è certo casuale: si vogliono coinvolgere studenti e insegnanti che hanno dimostrato grande sensibilità alla causa del popolo palestinese inondando lunedì 22 settembre le piazze di tutto il paese.

UNO SCIOPERO SINDACALE, UMANITARIO E MORALE

“Scioperare rappresenta un mezzo per manifestare solidarietà al popolo palestinese, per protestare contro una politica estera del nostro governo pavida, inadeguata e connivente ma anche per tutelare gli interessi di lavoratori, pensionati e cittadini.
“Meloni & Co.” stanno preparando una legge finanziaria di guerra, fatta di tagli pesanti allo stato sociale, al welfare, alla sanità. Il tutto perché si è deciso di soggiacere supinamente al diktat di Trump di aumentare le spese per la difesa.
Chiedere il “cessate il fuoco” a Gaza come in Ucraina significa non solo lottare per un ideale ma anche respingere una economia costante di guerra, ove il prezzo della guerra la pagheranno, come al solito chi la guerra non l’ha dichiarata: lavoratori, pensionati e cittadini. Si sciopera per dire basta ad una strage vergognosa, per dire che noi non ci giriamo dall’altra parte, ma pure perché i danni sociali di queste folli scelte saranno pesantissimi” dichiara Cristian Sesena, Segretario Generale della CGIL Reggiana.

UN APPELLO PER UNA GRANDE MANIFESTAZIONE

La Cgil si rivolge direttamente a tutte e tutti i cittadini reggiani perché aderiscano allo sciopero epartecipino al corteo. E in particolare:

– A tutte le lavoratrici e i lavoratori autonomi, ai commercianti, agli esercenti cui si chiede di abbassare le serrande durante lo sciopero spiegando ai clienti le ragioni di questa scelta.

– Alle Associazioni cattoliche e alla curia reggiana perchè dove c’è morte e distruzione i credenti debbono portare conforto e speranza;

– Agli spazi sociali del nostro territorio, con cui siamo in costante rapporto, perché ci sia unità non solo di visione ma anche di intenti e azioni per dar vita ad una grande manifestazione pacifica;

– Alle Istituzioni, ai Sindaci, al Presidente della Provincia, che ci stanno mettendo la faccia e le bandiere (della Palestina): mobilitatevi e mobilitate!

Reggio Emilia si schieri ancora una volta dalla parte giusta della storia: quella della pace, dellasolidarietà e della coesione sociale.
La comunicazione dell’eventuale sciopero verrà data con tutti i mezzi a partire dai social network al momento della sua indizione.

Tutte le notizie in “CGIL”
Notizie Correlate