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INTERPULS DI ALBINEA: LICENZIATE CON IL JOBS ACT PERCHE SOSTITUITE DA UN SOFTWARE. FIOM “LICENZIAMENTO VERGOGNOSO,RESO POSSIBILE DA UNA LEGGE INGIUSTA”

Due impiegate della Interpuls di Albinea sono state licenziate in tronco nei giorni scorsi senza alcun preavviso. Secondo l’Azienda il licenziamento sarebbe motivato dall’inserimento di un nuovo gestionale. Ne da notizia la Fiom Cgil provinciale che in una nota spiega l’accaduto.

“La settimana scorsa alcuni manager di Interpuls sono entrati nell’ufficio delle due impiegate comunicando il licenziamento e chiedendo loro di uscire immediatamente dall’azienda e non presentarsi il giorno dopo e mai più”.
Le lavoratrici, entrambe trentenni, si sono rivolte alla Fiom Cgil di Reggio Emilia per impugnare il licenziamento. Una delle due è rientrata da poco dalla maternità e ha un figlio piccolo.

“È vergognoso che la Interpuls non abbia provato a ricollocarle in altre mansioni, sono impiegate laureate, e non abbia provato a creare un percorso formativo per mantenerle in azienda. Sono state considerate come oggetti obsoleti di cui liberarsi” dichiara Alessandro Malagoli della Fiom di Reggio Emilia.
Entrambe assunte successivamente all’entrata in vigore del Jobs Act non avranno il diritto alla reintegra sul posto di lavoro nel caso in cui il giudice decidesse di condannare l’azienda per licenziamento illegittimo.

“Questo cinico licenziamento a pochi giorni dal referendum abrogativo del Jobs Act ci ricorda quanto sia fondamentale la partecipazione al voto ‘8 e il 9 giugno per cancellare quelle leggi ingiuste che permettono azioni selvagge di questo tipo – sottolinea il Segretario Provinciale della Fiom, Simone Vecchi.
Domani, martedi 3 giugno, la Fiom svolgerà assemblee e proporrà ai colleghi di fermarsi in sciopero per richiedere il ritiro del licenziamento e per solidarietà alle colleghe.

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