Oltre duecento operaie e operai hanno votato un nuovo pacchetto di ore di sciopero per il 2026 “per denunciare ogni volta che l’azienda non porterà rispetto alle Rsu, non risponderà a richieste o email, ogni volta che verrà messa in campo un’azione, piccola o grande, che delegittimerà le rappresentanze sindacali unitarie e la Fiom”.
Lo scrive il sindacato in una nota dopo le partecipate assemblee sindacali organizzate dalla Fiom alla Interpump di Calerno – negli stabilimenti di via Fermi, via Einstein e a Pieve in Via Vico – in cui i lavoratori hanno discusso dello sciopero generale indetto dalla Cgil.
“Il sindacato si difende contrattando e lottando, stando uniti, questo lo sanno bene le lavoratrici e i lavoratori della Interpump – dichiara Giovanni Prisco, funzionario Fiom – un’ azienda dove oltre l’80% degli operai è iscritto alla Fiom”.
In assemblea è stato votato un pacchetto di altre 40 ore di sciopero, dopo le 32 ore già effettuate per contrastare il licenziamento del delegato Fiom da utilizzare ogni qual volta si dovesse verificare una mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori da parte di preposti, nei confronti delle Rsu o della Fiom.
“La battaglia per la reintegra di Massimo Marigliano proseguirà nei tribunali – aggiunge Simone Vecchi, Segretario generale della Fiom di Reggio Emilia -. E nelle altre aziende in cui si svolgeranno scioperi di solidarietà, dentro l’Interpump, in fabbrica, prosegue la vertenza per contrastare i comportamenti aziendali che ultimamente hanno ridotto le libertà sindacali”.
Nei giorni scorsi le Rsu della Fiom hanno proclamato scioperi di solidarietà contro il licenziamento di Marigliano anche alla Dana Motion System di Reggio, alla Padana Tubi di Guastalla e insieme alla Uilm Uil anche alla Immergas di Lentigione.
Alla Interump, la Fiom, dopo aver discusso con le lavoratrici e i lavoratori, ha proposto quello che viene definito una specie di “serbatoio di scioperi” che, dichiarano “non è obbligatorio utilizzare ma che i lavoratori sono disponibili a mettere in campo perdendo salario per riaffermare il valore e la forza del sindacato in fabbrica”.
Giovanni Prisco in questi giorni ha svolto nove assemblee sindacali nei tre stabilimenti che l’Interpump ha a Reggio Emilia, ed è uscito dall’azienda “contento per la reazione dei lavoratori, che continuano a dimostrare una grande unità. Per noi è fondamentale che i lavoratori decidano in autonomia, che votino, che insieme alla Fiom la maggioranza dei lavoratori decida le rivendicazioni e le forme di lotta, per noi l’assemblea è sovrana”.
Venerdì centinaia di operai e operaie della Fiom di Reggio Emilia saranno in corteo con le colleghe e i colleghi della Cgil e Massimo Marigliano, delegato Fiom della Interpump licenziato il 7 novembre scorso, parlerà dal palco dello sciopero generale della Cgil.
