La decisione di Max Mara di non dar seguito agli impegni presi con l’Amministrazione Comunale appare strumentale e davvero incomprensibile.La vertenza delle Lavoratrici di Manifatture San Maurizio non ha nessun legame con il piano urbanistico approvato il 23 giugno scorso, e come CGIL mai abbiamo chiesto di subordinare l’approvazione di quest’ultimo ad una felice soluzione dei problemi delle maestranze interessate dalla agitazione sindacale.
Nell’incontro con il Sindaco le stesse lavoratrici hanno espresso il loro plauso al voto consigliare, riconoscendo il valore per Reggio Emilia di quel piano di recupero, chiedendo nel contempo che il tema qualità del lavoro rimanesse in agenda per il futuro.
Il posizionamento del Gruppo pare improntato ad una “lesa maestà” ed ad una visione padronale che supera i confini della fabbrica per estendersi alla città tutta e la dice lunga di quanto schemi e logiche del secolo scorso continuino a essere tenuti pervicacemente in vita.
Particolarmente gravi appaiono le accuse al Sindaco, e a quei consiglieri comunali, cui va la nostra piena solidarietà, che avrebbero chiesto, auspicato, in sede di discussione del piano urbanistico, anche una soluzione positiva della vertenza in atto.
Il dibattito politico, il rispetto delle opinioni anche diverse, l’agire democratico di una Amministrazione pubblica, non devono mai essere soggette a condizionamenti o approvazione di un gruppo industriale, seppur importantissimo come quello rappresentato dalla famiglia Maramotti.
Nel ribadire la nostra genuina volontà di dialogo verso la direzione aziendale, non possiamo però esimerci dal ribadire che non tollereremo in alcun modo, forme di pressione, ritorsione, colpevolizzazione dirette e indirette, verso le lavoratrici e i lavoratori di Manifatture San Maurizio che hanno solo avuto il coraggio di denunciare condizioni davvero poco in sintonia con i tempi e gli standard di qualità del lavoro che un colosso industriale come Max Mara dovrebbe prefiggersi di garantire ai suoi addetti.
Cristian Sesena, Segretario generale della Cgil di Reggio Emilia