A seggi chiusi il quorum nazionale non c’è: si sono infatti recati alle urne il 30,4% circa degli aventi diritto. E si profila la netta affermazione dei SI ai quattro quesiti sul lavoro.
A Reggio Emilia le cose sono andate nettamente meglio e la distanza dal quorum si è notevolmente assottigliata. Hanno infatti votato il 42,11%; dietro solo a Bologna in regione (che però poteva contare su una nutrita pattuglia di “fuori sede).
“Se decidi di giocare una partita vai in campo e dai tutto quello che hai, magari vinci o magari no. Di certo a stare sugli spalti ad assistere, o peggio, come è accaduto “a gufare” è più comodo, ma così si fa il gioco dell’immobilismo, delle rendite di posizione, e non si cambia mai. In un referendum con il quorum da raggiungere l’astensione è una opzione con cui bisogna fare i conti. Ma mi chiedo in quanti, fra coloro i quali hanno deciso di non andare al voto, abbiano esercitato una scelta realmente consapevole, seguendo le pessime indicazioni della destra, e quanti invece fossero stati adeguatamente informati, visto l’oscuramento generale della informazione”. Non evita di togliersi qualche sassolino dalle scarpe, Cristian Sesena, Segretario generale della Cgil provinciale, al termine di un tour de force che ha visto la Camera del lavoro di via Roma protagonista in prima linea per iniziative e copertura informativa; ma soprattutto non vuole sentire parlare di “sconfitta”:“ abbiamo raggiunto un risultato importante – sottolinea Sesena – Abbiamo riportato al centro del dibattito politico il lavoro, abbiamo lottato con inviti all’astensione e un silenzio informativo voluto dal Governo e prontamente messo in pratica da un servizio pubblico prono. Siamo riusciti ad aggregare forze sociali diverse, partiti e associazioni, attorno all’obbiettivo di lottare insieme per una nuova stagione di diritti del lavoro. Non è un risultato da poco. Si continua su questa strada perché la strada è giusta”.
620 iniziative (banchetti, volantinaggi, flash mob, dibattiti, etc), di cui 120 sul Comune di Reggio Emilia, 400mila volantini distribuiti durante le iniziative e nel porta a porta, 234 comitati territoriali e aziendali (tra cui un comitato giovani),16mila lavoratrici e lavoratori coinvolti durante 1.247 assemblee nei luoghi di lavoro; lo sforzo della CGIL è stato, sul piano provinciale, imponente:“nessuna organizzazione a Reggio Emilia sarebbe stata in grado di mobilitarsi in questo modo, e ciò dimostra il nostro radicamento sul territorio e la nostra capacità di promuovere partecipazione attiva, vera, dal basso – prosegue Sesena -. A tutte e tutti i nostri militanti va un ringraziamento enorme per un impegno a tratti commovente. Le reggiane e i reggiani hanno riconosciuto questo sforzo. Abbiamo portato al voto il doppio dei nostri iscritti, un dato assai vicino a quello di quanti si sono recati alle urne per le scorse elezioni regionali. E’ un 42% di fiducia e di responsabilità per il futuro. Ora è il momento di capitalizzare questo risultato. In che modo? Facendo accordi con Associazioni Datoriali e Istituzioni su temi strategici quali Salute e Sicurezza e per promuovere buona occupazione, esigendo il rispetto della dignità del lavoro a partire dalle vertenze più delicate aperte sul territorio come, ad esempio, Inalca e Manifatture San Maurizio. Il dato politico c’è, è rilevante e deve pesare sul futuro di Reggio Emilia” conclude Sesena a nome anche della Segreteria Provinciale.