Verità per Giulio Regeni

RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE DELLA SANITÀ. FP CGIL E UIL FPL“POCHI AUMENTI CHE NASCONDONO DISEGUAGLIANZE: E’ LA “MEDIA DEL POLLO” DI TRILUSSA”

“Negli ultimi giorni alcune Organizzazioni Sindacali hanno diffuso comunicati in cui esaltano i risultati del rinnovo del Contratto nazionale della sanità, presentando cifre e aumenti medi che, a leggere bene, rischiano di trarre in inganno più che informare”. Lo scrivono FP CGIL e la UIL FPL che spiegano “ come spesso accade le “medie” raccontano solo una parte della storia e a volte, come nella celebre “media del pollo” di Trilussa, servono più a nascondere le disuguaglianze che a far emergere la realtà dei fatti. Dire infatti che “in media” gli aumenti contrattuali saranno di tot euro al mese non significa che tutti i lavoratori li percepiranno davvero in busta paga.
Anzi, spesso quella “media” è gonfiata, poiché prende in considerazione categorie che partono da livelli retributivi più alti o che beneficiano di indennità specifiche, non estese a tutti”.

Le cifre reali
Secondo quanto emerge dai testi e dalle tabelle ufficiali, gli aumenti effettivi per molti lavoratori del comparto sanitario saranno ben inferiori a quelli evidenziati dalle Organizzazioni sindacali firmatarie del contratto.

“Il problema è questo: – spiegano Fp Cgil e Uil Fpl – calcolare gli aumenti del salario fisso come valore medio tra somme molto diverse (mettendo nello stesso calderone personale ad elevata qualificazione, professionisti della salute, operatori socio-sanitari e personale tecnico-amministrativo), non rispecchia quella che sarà la situazione reale. Il risultato? Cifre che sembrano significative, ma che non riflettono la quotidianità di migliaia di lavoratori che vedranno incrementi modesti — a volte poco più di una manciata di euro netti al mese.
Nella sostanza, infatti, si parla di non più di 135 euro lordi mensili, da cui vanno però sottratte le somme già percepite come indennità di vacanza contrattuale (una relativa al mancato rinnovo del CCNL 2022-2024 e un’altra prevista dalla Legge 213/23, art. 1 comma 28).
Alla fine dei conti, ciò che rimane è meno di 50 euro lordi al mese, con arretrati ridotti che verranno erogati a novembre”.

“Diversa la situazione gli operatori dei Pronto Soccorso, per i quali la Legge di Bilancio 2024 aveva accantonato risorse specifiche che permetteranno un conguaglio importante per questi lavoratori che affrontano difficoltà enormi e vanno valorizzati, anche economicamente (tuttavia la tassazione vigente ridurrà sostanzialmente l’importo netto che effettivamente percepiranno). – sottolineano Gaetano Merlino FP Cgil e Nicola Maria Russo UIL FPL – Sarebbe, poi, auspicabile che un riconoscimento così importante fosse erogato per tutto il personale sanitario che continua a vivere una condizione di forte disagio: turni massacranti, carenza di personale e precarietà diffusa. Ecco perché non si risponde con gli slogan, ma con risorse vere, riconoscimenti concreti e una riforma strutturale che valorizzi davvero il lavoro pubblico e chi lo svolge con dedizione”.

“Parlare di “grande vittoria” o di “risultato storico” – concludono i sindacalisti – serve forse a sostenere una narrazione politica e sindacale, ma non risponde al malessere diffuso tra lavoratrici e lavoratori. Noi pensiamo che tutto questo contribuisca a fornire un’informazione parziale e quindi fuorviante, dopo anni di blocchi contrattuali, carichi di lavoro crescenti e una pandemia che ha lasciato segni profondi, ci si aspettava ben altro”.

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