Verità per Giulio Regeni

UNIVERSITA’. LA CGIL DI REGGIO EMILIA “PER UNA CITTA’ A MISURA DI STUDENTI”

All’indomani dal suo insediamento, nel formulare i migliori auguri di un buon lavoro alla nuova Rettrice di Unimore, Rita Cucchiara, la Cgil di Reggio Emilia ritiene fondamentale che l’Università maturi nei prossimi anni un rapporto sempre più sinergico e produttivo con il tessuto sociale cittadino, anche nell’ottica di andare verso la soluzione di problemi che hanno fatto percepire, nel tempo, Reggio Emilia come sede ancillare rispetto a Modena.

“Gli anni che attendono la dottoressa Cucchiara potrebbero essere decisivi nella fase di cambiamento e auspicabile integrazione fra polo Universitario e città di Reggio, un processo avviato ma ancora da perfezionare e con problemi da risolvere – dichiara Cristian Sesena, Segretario generale della Camera del Lavoro di Reggio Emilia – Gli studenti hanno bisogno di trasporti adeguati, luoghi di studio e aggregazione, una mensa e la possibilità di risiedere qua a prezzi accessibili. Attualmente a Reggio Emilia i corsi universitari sono su tre sedi con conseguenti complicazioni per chi si sposta. Gli studenti lamentano la carenza di spazi per lo studio, senza entrare nel più ampio problema degli affitti: molti fuori sede preferiscono risiedere a Modena o Bologna, ritenute più attrattive”.

“Agire per trasformare Reggio Emilia in una città a misura di studente può avere riverberi positivi per tutti, a partire dall’annosa questione della sicurezza: una città viva e vivace, abitata da giovani, che amplifica le opportunità per loro, popolata e viva, può essere un viatico per migliorare le condizioni di vita di tutti i cittadini – aggiunge Sesena – Bisogna investire su questa progettualità aumentando i momenti di confronto fra Comune, Ateneo, Parti Sociali e Associazioni studentesche con cui bisogna mantenere alto il dialogo”.

Alla Cgil piace la proposta di un Patto col territorio avanzata dalla neo eletta rettrice “purché si muova in un perimetro certo in cui il ruolo del pubblico, a tutti i livelli, rimanga centrale e per questo bisogna evitare fin da subito derive privatistiche – conclude il Segretario generale – L’Università deve essere uno spazio laico, libero e pubblico, aperto a tutte e tutti, che offre a tutte le studentesse e gli studenti le medesime possibilità di crescita e realizzazione umana e professionale. Il dialogo e le interazioni col mondo imprenditoriale si possono coltivare anche con l’obbiettivo di creare passerelle virtuose verso il mondo del lavoro, ma l’autonomia dell’Ateneo deve essere preservata e garantita nel rispetto del diritto alla conoscenza tratteggiato nella nostra Costituzione “.

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