Verità per Giulio Regeni

ruggeri piero

Terminate le scuole superiori, si iscrive all’Accademia di Belle Arti di Torino diplomandosi nel 1956. Già dagli esordi il suo interesse si rivolge all’Informale. Partecipa a tre edizioni (1956, ’57 e ’59) della rassegna d’arte contemporanea «Italia-Francia», presso la Galleria d’Arte Moderna di Torino. Nello stesso 1956 espone anche alla XXVIII edizione della Biennale di Venezia. La sua successiva ricerca scaturisce dall’intenzione di andare oltre l’Informale. Così nascono i Lavati, 14 opere esposte alla Biennale di Venezia del 1962, in cui la matericità si scioglie in trasparenti liquidità dalle quali tuttavia emerge una gestualità esasperata e drammatica. Nel 1978 è nuovamente presente alla Biennale di Venezia. Dagli anni Ottanta realizza i grandi Monocromi: quadri interamente bianchi o neri nei quali l’approdo all’immagine è come inibito dalla forte, precedente istintività gestuale. In questi anni si intensifica l’attività espositiva con mostre a Torino, Parma, Bologna (tra cui L’Informale in Italia alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, 1983) e in prestigiose rassegne nazionali e internazionali come la Quadriennale di Roma del 1986, Arte del paesaggio – Pittura in Italia dal Divisionismo all’Informale (Loggetta Lombardesca di Ravenna, 1991), Il miraggio della lirica – Arte astratta in Italia dopo il 1945 (Kunsthalle di Stoccolma 1991) e Pittura e realtà (Palazzo dei Diamanti, Ferrara 1993). Sue mostre antologiche sono state allestite a Palazzo Massari a Ferrara (1984), al Museo di Villa Reale a Monza (1985), a Palazzo Graneri a Torino (1986). Vive e opera a Battagliotti di Avigliana.