WALTER SACCHETTI – SEGRETARIO GENERALE CGIL DAL 1947 AL 1959

Nasce il 18 aprile 1918 a Massenzatico (RE) da una famiglia di mezzadri. Si iscrive al Partito Comunista d’Italia nel 1935; la sua attività antifascista lo conduce all’arresto nel 1939 ed alla condanna a dodici anni di carcere. Con la caduta del fascismo, viene liberato e nel 1943, si aggrega alle brigate Garibaldi come partigiano e ufficiale di collegamento del Comando Nord Emilia. Dopo la Liberazione partecipa alla riorganizzazione del Partito Comunista nella provincia, diventando prima responsabile della Commissione stampa e propaganda e poi della Commissione sul lavoro di massa. Nel 1947 diventa Segretario generale della Camera del Lavoro di Reggio Emilia, mantenendo comunque incarichi sia nella Segreteria del Partito Comunista reggiano che nel Comitato Federale. Sacchetti ricoprì un ruolo importante, guidando continuativamente la Camera del Lavoro dai primi anni della ricostituzione sino al 1958. La sua Segreteria è costellata da grandi vertenze, in particolare quella delle Officine Reggiane, diventando uno dei protagonisti in difesa degli operai scioperanti.
Viene eletto nelle file del Partito Comunista Italiano nella prima (1948) e seconda legislatura (1953) alla Camera dei Deputati e nella terza (1958) al Senato della Repubblica. In quegli anni ricopre anche l’incarico di Consigliere comunale e Assessore del Comune di Reggio Emilia, oltre che nella Lega Nazionale delle Cooperative.
Dal 1966 al 1989 è presidente delle Cantine Cooperative Riunite. Muore il 10 maggio 2007.
UMBERTO BERGONZINI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce il 14 agosto 1900 a Finale Emilia,si impegna nella politica sin dalla gioventù, socialista, nel 1921 viene perseguitato dai fascisti subendo più volte delle aggressioni. Durante gli anni del fascismo è a Modena e continua a svolgere attività politica, all’inizio degli anni Trenta è parte di una rete che, anche grazie a Alberto Simonini a Reggio Emilia cerca di far emigrare in Francia compagni fidati. Dopo la guerra è impiegato sindacalista e dirigente del Partito Socialista di Unità Proletaria reggiano e figura tra i delegati del quarto congresso provinciale nel dicembre 1946. Da gennaio 1946 sino all’anno successivo è parte della segreteria della Camera del Lavoro. Nel 1948 esce dalla CGIL per diventare uno dei rappresentanti reggiani della Federazione Italiana del Lavoro. Il 27-28 ottobre 1951 partecipa al primo congresso provinciale della CISL ed è eletto in segreteria come responsabile dell’Ufficio contratti.
CESARE PERVILLI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Reggio Emilia il 2 luglio 1888 da una famiglia operaia e cattolica. Si interessa presto alla politica e nel 1907 risulta tra i collaboratori del quindicinale “La Plebe” dei gruppi cristiano sociali. Combattente nella Prima guerra mondiale, dopo la guerra lavora per breve tempo alle Officine Reggiane. Nel 1920 è parte del gruppo dirigente dell’Azione Cattolica di Reggio Emilia, si avvicina alle tematiche sindacali e aderisce al Partito Popolare Italiano. Nell’immediato secondo dopoguerra trova lavoro come impiegato in banca. Tra i fondatori della Democrazia Cristiana reggiana, collabora con il CLN ed è proprio su indicazione di quest’ultimo che dal 15 giugno 1945 diviene uno dei membri della segreteria della Camera del Lavoro, un ruolo che ricopre sino al 1947. Il 31 marzo 1946 viene eletto consigliere comunale con la DC e collabora con la rivista di partito “Tempo Nostro”, diretta da Domenico Piani. Come quest’ultimo è parte della corrente di sinistra della DC per un partito popolare alla “ricerca di un nuovo ordine di giustizia sociale” e che vede l’attività sindacale come “quasi la sostanza della nostra attività politica”. Strenuo difensore dell’unità sindacale, come altri, si concentra nella battaglia contro il carovita e la disoccupazione e appoggia le lotte agrarie del 1946. Attribuì la la fine della Camera del lavoro unitaria all’atteggiamento dei comunisti ma, nonostante questo, continuò la polemica con la dirigenza DC. Muore a Reggio Emilia il 25 maggio 1951.
FRANCESCO PASOTTI – SEGRETARIO GENERALE AGGIUNTO
Nasce a Suzzara il 14 ottobre 1910, figlio di una famiglia contadina, in gioventù si trasferisce nel reggiano, a Reggiolo. Partecipa alla Resistenza nella Bassa reggiana, con punto di riferimento la zona di Campagnola. Militante dell’Azione Cattolica nel dopoguerra è membro della giunta provinciale della Democrazia Cristiana di cui si dimostra essere tra i più attenti sul piano sindacale. Nel 1948, ultimo anno dell’esperienza della Camera del Lavoro unitaria, è membro della Segreteria come rappresentante della corrente democristiana. Tra i fondatori della CISL, nel primo congresso viene poi eletto nel comitato esecutivo nazionale e successivamente primo segretario della CISL reggiana. Attivo come pubblicista ma anche sul piano politico, viene eletto consigliere comunale nel 1951. Muore a Reggio Emilia il 20 febbraio 2008.
RENATO VALLI – SEGRETARIO GENERALE AGGIUNTO
FRANCO IOTTI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Bagnolo in Piano il 31 ottobre 1923 da una famiglia operaia tradizionalmente socialista. Cresce in un ambiente antifascista, con forti tratti cattolici, frequentando la Parrocchia del paese. Nel 1937 comincia a lavorare alla Lombardini dove comincia a frequentare alcuni comunisti. Nel biennio 1943-1945 rappresenta la Democrazia Cristiana di Bagnolo in Piano e in fabbrica. Aderisce al PCI solo dopo la Liberazione e nel 1949, su indicazione del partito, diventa parte della segreteria della Camera del Lavoro di Reggio Emilia. Da quel momento Iotti comincia un lungo impegno sindacale che lo porta a partecipare alla segreteria Sacchetti sino al 1957. Allo stesso tempo è parte del Comitato federale e Direttivo del PCI. Tra il 1956 e il 1969 è anche consigliere comunale del Comune di Reggio Emilia. Nel 1959 diventa segretario generale della Camera del Lavoro di Reggio Emilia, un incarico che ricopre sino al 1970. Un importante ruolo in un periodo cruciale per lo sviluppo economico e sociale, quando comincia davvero a prendere forma la piccola-media impresa, il tessuto industriale della provincia. La stessa Camera del Lavoro subisce una forte trasformazione, lentamente la maggioranza degli iscritti al sindacato passa dal settore agricolo a quello industriale. Dalle grandi battaglie sull’imponibile di manodopera e i patti colonici si passa a lotte diverse legate alle nuove forme di lavoro: condizioni di lavoro, salariali e di salute, oltre che la rappresentanza con l’istituzione dei consigli di fabbrica. Tutte queste trasformazioni sono quindi affrontate durante la segreteria Iotti senza dimenticare la questione politica aprendo una fase di grande rinnovamento sindacale. Il sindacato in questo periodo perde definitivamente il suo rapporto di subordinazione nei confronti dei partiti, cominciando una sorta di dialogo tortuoso. Dopo la fine dell’esperienza come segretario generale Iotti ricopre anche un ruolo nella CGIL nazionale per poi diventare dal 1974 al 1977 segretario del sindacato alimentaristi. Arrivato alla pensione ricopre il ruolo di presidente dell’Istituto Case Popolari di Reggio Emilia. Muore il 24 marzo 1991.
ARTURO PICCININI – SEGRETARIO GENERALE AGGIUNTO
Nasce il 13 novembre 1909 a Nazareth, in Pennsylvania. Figlio di un emigrato reggiano negli Stati Uniti, la famiglia fa ritorno a Cavriago nel 1912 e torna a stabilirsi nel paese d’origine. Di famiglia tradizionalmente socialista Arturo è testimone delle prime aggressioni fasciste ai danni dei militanti socialisti locali vicini ai suoi genitori. Il padre è costretto a emigrare in Francia e Arturo comincia a frequentare corsi serali di disegno mentre lavora saltuariamente come muratore. Nel 1928 parte per la leva, arruolato in Marina vi rimane per quattro anni. Nonostante la fine del periodo di ferma viene richiamato più volte. Rifiuta più volte di iscriversi al Partito Nazionale Fascista e per questo trova difficoltà ad avere un lavoro stabile. Riesce a essere assunto nella Società costruzioni edili, ex cooperativa muratori di Reggio Emilia. Tra l’agosto e il settembre 1943 è a Napoli dove partecipa all’insurrezione spostandosi poi a La Spezia dove rimane sino al termine del secondo conflitto mondiale. Dopo la Liberazione torna a Cavriago dove in breve diventa segretario della sezione locale del Partito Socialista e assessore dell’amministrazione insediatasi nel 1945.
Nell’immediato dopoguerra lavora come funzionario del partito per diventare nel 1948 segretario del PSI di Reggio Emilia. Sempre attento ai problemi sindacali l’anno successivo comincia ufficialmente il suo impegno all’interno della segreteria della Camera del Lavoro di Reggio Emilia. Un ruolo che ricopre fino al 1951, affiancando il segretario generale Walter Sacchetti, parallelamente all’incarico di responsabile sindacale all’interno del direttivo della Federazione reggiana del PSI. Il suo impegno alla Camera del Lavoro ha un vero e proprio slancio durante la vertenza delle Officine Reggiane, dove ricopre un ruolo di primo piano. Questa battaglia lo porta nel panorama sindacale e politico nazionale quando nel 1951 ottiene l’invito a entrare a far parte della Direzione nazionale del PSI. La federazione reggiana si oppone al suo trasferimento ottenendo la partenza di Piccinini solo il 13 ottobre 1951, quando la vertenza sindacale delle Officine Reggiane si conclude. Successivamente ricopre diversi incarichi, nel 1952 è chiamato alla Segreteria della Camera del Lavoro di Milano, ruolo che ricopre per solo un anno, per poi passare nel 1955 alla segreteria nazionale del sindacato minatori e cavatori, la Federazione Italiana Lavoratori Industrie Estrattive (FILIE). Tra il 1957 e il 1960 è segretario della Federazione del PSI di Reggio Emilia, un incarico che ricopre fino al 1960 quando inizia la sua esperienza come Presidente del Consorzio Cooperativo Ferrovie Reggiane (CCFR). Un ruolo che ricopre per dieci anni. Muore il 24 marzo 1991 a Reggio Emilia.
FRANCO IOTTI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Bagnolo in Piano il 31 ottobre 1923 da una famiglia operaia tradizionalmente socialista. Cresce in un ambiente antifascista, con forti tratti cattolici, frequentando la Parrocchia del paese. Nel 1937 comincia a lavorare alla Lombardini dove comincia a frequentare alcuni comunisti. Nel biennio 1943-1945 rappresenta la Democrazia Cristiana di Bagnolo in Piano e in fabbrica. Aderisce al PCI solo dopo la Liberazione e nel 1949, su indicazione del partito, diventa parte della segreteria della Camera del Lavoro di Reggio Emilia. Da quel momento Iotti comincia un lungo impegno sindacale che lo porta a partecipare alla segreteria Sacchetti sino al 1957. Allo stesso tempo è parte del Comitato federale e Direttivo del PCI. Tra il 1956 e il 1969 è anche consigliere comunale del Comune di Reggio Emilia. Nel 1959 diventa segretario generale della Camera del Lavoro di Reggio Emilia, un incarico che ricopre sino al 1970. Un importante ruolo in un periodo cruciale per lo sviluppo economico e sociale, quando comincia davvero a prendere forma la piccola-media impresa, il tessuto industriale della provincia. La stessa Camera del Lavoro subisce una forte trasformazione, lentamente la maggioranza degli iscritti al sindacato passa dal settore agricolo a quello industriale. Dalle grandi battaglie sull’imponibile di manodopera e i patti colonici si passa a lotte diverse legate alle nuove forme di lavoro: condizioni di lavoro, salariali e di salute, oltre che la rappresentanza con l’istituzione dei consigli di fabbrica. Tutte queste trasformazioni sono quindi affrontate durante la segreteria Iotti senza dimenticare la questione politica aprendo una fase di grande rinnovamento sindacale. Il sindacato in questo periodo perde definitivamente il suo rapporto di subordinazione nei confronti dei partiti, cominciando una sorta di dialogo tortuoso. Dopo la fine dell’esperienza come segretario generale Iotti ricopre anche un ruolo nella CGIL nazionale per poi diventare dal 1974 al 1977 segretario del sindacato alimentaristi. Arrivato alla pensione ricopre il ruolo di presidente dell’Istituto Case Popolari di Reggio Emilia. Muore il 24 marzo 1991.
ANTONIO CILIA – SEGRETARIO CONFEDERALE
FRANCO IOTTI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Bagnolo in Piano il 31 ottobre 1923 da una famiglia operaia tradizionalmente socialista. Cresce in un ambiente antifascista, con forti tratti cattolici, frequentando la Parrocchia del paese. Nel 1937 comincia a lavorare alla Lombardini dove comincia a frequentare alcuni comunisti. Nel biennio 1943-1945 rappresenta la Democrazia Cristiana di Bagnolo in Piano e in fabbrica. Aderisce al PCI solo dopo la Liberazione e nel 1949, su indicazione del partito, diventa parte della segreteria della Camera del Lavoro di Reggio Emilia. Da quel momento Iotti comincia un lungo impegno sindacale che lo porta a partecipare alla segreteria Sacchetti sino al 1957. Allo stesso tempo è parte del Comitato federale e Direttivo del PCI. Tra il 1956 e il 1969 è anche consigliere comunale del Comune di Reggio Emilia. Nel 1959 diventa segretario generale della Camera del Lavoro di Reggio Emilia, un incarico che ricopre sino al 1970. Un importante ruolo in un periodo cruciale per lo sviluppo economico e sociale, quando comincia davvero a prendere forma la piccola-media impresa, il tessuto industriale della provincia. La stessa Camera del Lavoro subisce una forte trasformazione, lentamente la maggioranza degli iscritti al sindacato passa dal settore agricolo a quello industriale. Dalle grandi battaglie sull’imponibile di manodopera e i patti colonici si passa a lotte diverse legate alle nuove forme di lavoro: condizioni di lavoro, salariali e di salute, oltre che la rappresentanza con l’istituzione dei consigli di fabbrica. Tutte queste trasformazioni sono quindi affrontate durante la segreteria Iotti senza dimenticare la questione politica aprendo una fase di grande rinnovamento sindacale. Il sindacato in questo periodo perde definitivamente il suo rapporto di subordinazione nei confronti dei partiti, cominciando una sorta di dialogo tortuoso. Dopo la fine dell’esperienza come segretario generale Iotti ricopre anche un ruolo nella CGIL nazionale per poi diventare dal 1974 al 1977 segretario del sindacato alimentaristi. Arrivato alla pensione ricopre il ruolo di presidente dell’Istituto Case Popolari di Reggio Emilia. Muore il 24 marzo 1991.
EACO CATELLI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Poviglio il 28 maggio 1921 da una numerosa e povera famiglia di braccianti di orientamento socialista. Nel 1932 si trasferisce nel capoluogo dove inizia, a soli 11 anni, il mestiere di calzolaio. Come gran parte dei ragazzi dell’epoca rimane suggestionato dalla propaganda del regime fascista ma dal 1935 comincia lentamente a distaccarsi dalla religione cattolica e dal fascismo. Fondamentale in questo senso l’incontro con il suo compagno di lavoro Fausto Pattacini, oltre alle tante conversazioni avute in famiglia e nel suo quartiere. Tra il 1936 e il 1939 rimane affascinato dall’eco della guerra di Spagna e finisce per avvicinarsi al Soccorso Rosso. Nel 1940 tenta la fuga in Francia ma viene fermato al confine e riesce fortunatamente a cavarsela con solo qualche giorno di fermo nelle carceri di San Vittore. Dopo questo tentativo viene avvicinato da Dante Cavazzoni e da altri militanti nel maggio dello stesso anno aderisce al Partito Comunista. In breve, comincia lui stesso un’attività di propaganda clandestina. Nel marzo 1943, insieme a un socio, riesce ad aprire una propria bottega di calzature che diventa un centro per l’attività del partito.
Nei giorni successivi al 25 luglio 1943 prende contatto con il centro provinciale del partito, grazie a Scanio Fontanesi, diventando l’anno successivo Ufficiale di Collegamento tra il Comando Nord-Emilia e le formazioni partigiane della provincia. Un ruolo da lui svolto solo nell’estate del 1944 per poi cedere il posto ad Angelo Zanti e essere nominato responsabile del lavoro tecnico del Triumvirato Insurrezionale Nord-Emilia. Dopo la Liberazione svolge incarichi organizzativi per il partito nella Bassa reggiana, nel 1949 comincia ad interessarsi di politiche sindacali. Quest’ultimo impegno si interrompe quando il partito lo invia nel 1952 nel sud Italia, tra Caserta e Palermo, per propaganda elettorale. Dal 7 giugno 1953 assume l’incarico della direzione provinciale della Federbraccianti reggiana con incarichi anche all’interno della Federterra. Dal 1953 al 1955 è parte della segreteria Camera del Lavoro di Reggio Emilia, il segretario generale è Walter Sacchetti. Muore a Reggio Emilia il 18 ottobre 1975.
FRANCO IOTTI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Bagnolo in Piano il 31 ottobre 1923 da una famiglia operaia tradizionalmente socialista. Cresce in un ambiente antifascista, con forti tratti cattolici, frequentando la Parrocchia del paese. Nel 1937 comincia a lavorare alla Lombardini dove comincia a frequentare alcuni comunisti. Nel biennio 1943-1945 rappresenta la Democrazia Cristiana di Bagnolo in Piano e in fabbrica. Aderisce al PCI solo dopo la Liberazione e nel 1949, su indicazione del partito, diventa parte della segreteria della Camera del Lavoro di Reggio Emilia. Da quel momento Iotti comincia un lungo impegno sindacale che lo porta a partecipare alla segreteria Sacchetti sino al 1957. Allo stesso tempo è parte del Comitato federale e Direttivo del PCI. Tra il 1956 e il 1969 è anche consigliere comunale del Comune di Reggio Emilia. Nel 1959 diventa segretario generale della Camera del Lavoro di Reggio Emilia, un incarico che ricopre sino al 1970. Un importante ruolo in un periodo cruciale per lo sviluppo economico e sociale, quando comincia davvero a prendere forma la piccola-media impresa, il tessuto industriale della provincia. La stessa Camera del Lavoro subisce una forte trasformazione, lentamente la maggioranza degli iscritti al sindacato passa dal settore agricolo a quello industriale. Dalle grandi battaglie sull’imponibile di manodopera e i patti colonici si passa a lotte diverse legate alle nuove forme di lavoro: condizioni di lavoro, salariali e di salute, oltre che la rappresentanza con l’istituzione dei consigli di fabbrica. Tutte queste trasformazioni sono quindi affrontate durante la segreteria Iotti senza dimenticare la questione politica aprendo una fase di grande rinnovamento sindacale. Il sindacato in questo periodo perde definitivamente il suo rapporto di subordinazione nei confronti dei partiti, cominciando una sorta di dialogo tortuoso. Dopo la fine dell’esperienza come segretario generale Iotti ricopre anche un ruolo nella CGIL nazionale per poi diventare dal 1974 al 1977 segretario del sindacato alimentaristi. Arrivato alla pensione ricopre il ruolo di presidente dell’Istituto Case Popolari di Reggio Emilia. Muore il 24 marzo 1991.
EACO CATELLI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Poviglio il 28 maggio 1921 da una numerosa e povera famiglia di braccianti di orientamento socialista. Nel 1932 si trasferisce nel capoluogo dove inizia, a soli 11 anni, il mestiere di calzolaio. Come gran parte dei ragazzi dell’epoca rimane suggestionato dalla propaganda del regime fascista ma dal 1935 comincia lentamente a distaccarsi dalla religione cattolica e dal fascismo. Fondamentale in questo senso l’incontro con il suo compagno di lavoro Fausto Pattacini, oltre alle tante conversazioni avute in famiglia e nel suo quartiere. Tra il 1936 e il 1939 rimane affascinato dall’eco della guerra di Spagna e finisce per avvicinarsi al Soccorso Rosso. Nel 1940 tenta la fuga in Francia ma viene fermato al confine e riesce fortunatamente a cavarsela con solo qualche giorno di fermo nelle carceri di San Vittore. Dopo questo tentativo viene avvicinato da Dante Cavazzoni e da altri militanti nel maggio dello stesso anno aderisce al Partito Comunista. In breve, comincia lui stesso un’attività di propaganda clandestina. Nel marzo 1943, insieme a un socio, riesce ad aprire una propria bottega di calzature che diventa un centro per l’attività del partito.
Nei giorni successivi al 25 luglio 1943 prende contatto con il centro provinciale del partito, grazie a Scanio Fontanesi, diventando l’anno successivo Ufficiale di Collegamento tra il Comando Nord-Emilia e le formazioni partigiane della provincia. Un ruolo da lui svolto solo nell’estate del 1944 per poi cedere il posto ad Angelo Zanti e essere nominato responsabile del lavoro tecnico del Triumvirato Insurrezionale Nord-Emilia. Dopo la Liberazione svolge incarichi organizzativi per il partito nella Bassa reggiana, nel 1949 comincia ad interessarsi di politiche sindacali. Quest’ultimo impegno si interrompe quando il partito lo invia nel 1952 nel sud Italia, tra Caserta e Palermo, per propaganda elettorale. Dal 7 giugno 1953 assume l’incarico della direzione provinciale della Federbraccianti reggiana con incarichi anche all’interno della Federterra. Dal 1953 al 1955 è parte della segreteria Camera del Lavoro di Reggio Emilia, il segretario generale è Walter Sacchetti. Muore a Reggio Emilia il 18 ottobre 1975.
AIMO DALLARI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Cadelbosco di Sopra il 28 settembre 1924. Socialista, nel dopoguerra diventa uno dei giovani di spicco del partito socialista del paese. In particolare è responsabile della gioventù socialista e poi dei cosiddetti “falchi rossi”, concentrandosi particolarmente nello sport come strumento aggregativo e di socialità. Per vent’anni, dal 1952 al 1972, è consigliere comunale di Cadelbosco per il PSI e viene più volte eletto vicesindaco e assessore all’Agricolatura, al Bilancio, ai Lavori Pubblici ecc. Nello stesso periodo è anche nella dirigenza del PSI provinciale come membro del Comitato direttivo mentre si impegna anche nella cooperazione. Dal 1955 al 1961 è parte della segreteria della Camera del Lavoro, attraversando parte della segreteria Sacchetti e Iotti. Muore il 3 febbraio 1986. Alla sua memoria è dedicato il campo da calcio di Cadelbosco di Sopra.
FRANCO IOTTI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Bagnolo in Piano il 31 ottobre 1923 da una famiglia operaia tradizionalmente socialista. Cresce in un ambiente antifascista, con forti tratti cattolici, frequentando la Parrocchia del paese. Nel 1937 comincia a lavorare alla Lombardini dove comincia a frequentare alcuni comunisti. Nel biennio 1943-1945 rappresenta la Democrazia Cristiana di Bagnolo in Piano e in fabbrica. Aderisce al PCI solo dopo la Liberazione e nel 1949, su indicazione del partito, diventa parte della segreteria della Camera del Lavoro di Reggio Emilia. Da quel momento Iotti comincia un lungo impegno sindacale che lo porta a partecipare alla segreteria Sacchetti sino al 1957. Allo stesso tempo è parte del Comitato federale e Direttivo del PCI. Tra il 1956 e il 1969 è anche consigliere comunale del Comune di Reggio Emilia. Nel 1959 diventa segretario generale della Camera del Lavoro di Reggio Emilia, un incarico che ricopre sino al 1970. Un importante ruolo in un periodo cruciale per lo sviluppo economico e sociale, quando comincia davvero a prendere forma la piccola-media impresa, il tessuto industriale della provincia. La stessa Camera del Lavoro subisce una forte trasformazione, lentamente la maggioranza degli iscritti al sindacato passa dal settore agricolo a quello industriale. Dalle grandi battaglie sull’imponibile di manodopera e i patti colonici si passa a lotte diverse legate alle nuove forme di lavoro: condizioni di lavoro, salariali e di salute, oltre che la rappresentanza con l’istituzione dei consigli di fabbrica. Tutte queste trasformazioni sono quindi affrontate durante la segreteria Iotti senza dimenticare la questione politica aprendo una fase di grande rinnovamento sindacale. Il sindacato in questo periodo perde definitivamente il suo rapporto di subordinazione nei confronti dei partiti, cominciando una sorta di dialogo tortuoso. Dopo la fine dell’esperienza come segretario generale Iotti ricopre anche un ruolo nella CGIL nazionale per poi diventare dal 1974 al 1977 segretario del sindacato alimentaristi. Arrivato alla pensione ricopre il ruolo di presidente dell’Istituto Case Popolari di Reggio Emilia. Muore il 24 marzo 1991.
AIMO DALLARI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Cadelbosco di Sopra il 28 settembre 1924. Socialista, nel dopoguerra diventa uno dei giovani di spicco del partito socialista del paese. In particolare è responsabile della gioventù socialista e poi dei cosiddetti “falchi rossi”, concentrandosi particolarmente nello sport come strumento aggregativo e di socialità. Per vent’anni, dal 1952 al 1972, è consigliere comunale di Cadelbosco per il PSI e viene più volte eletto vicesindaco e assessore all’Agricolatura, al Bilancio, ai Lavori Pubblici ecc. Nello stesso periodo è anche nella dirigenza del PSI provinciale come membro del Comitato direttivo mentre si impegna anche nella cooperazione. Dal 1955 al 1961 è parte della segreteria della Camera del Lavoro, attraversando parte della segreteria Sacchetti e Iotti. Muore il 3 febbraio 1986. Alla sua memoria è dedicato il campo da calcio di Cadelbosco di Sopra.
LODOVICO FERRARI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Reggio Emilia nel 1918. Figlio di una ragazza madre, a nove anni entra nel Collegio Artigianelli dove studia fino alla seconda professionale. Dopo diverse esperienze lavorative, entra come apprendista della sezione avio alle Officine Reggiane. Nel 1937 viene chiamato per il servizio militare in Marina, dove resterà per buona parte del Secondo conflitto mondiale come motorista navale impiegato sui sommergibili. Al suo rientro in Italia diventa staffetta partigiana e rientra subito a lavorare alle Officine Reggiane come operaio. Nel 1945 si iscrive al Pci, dove ricoprirà non solo il ruolo di amministratore ma anche di responsabile organizzazione del Partito. Dopo la guerra diventa impiegato e viene eletto come loro rappresentante nella Commissione Interna. Nel 1947 viene eletto Presidente del Comitato di gestione della Officine Reggiane e, con questo ruolo, sovrintenderà i lavori di costruzione del trattore R60 durante l’occupazione dello stabilimento nel 1950-51. Dal 1952 al 1963 ricopre il ruolo di Segretario generale della Fiom di Reggio Emilia, entrando anche nella Segreteria della Camera del Lavoro tra il 1956 e il 1957. Nel 1962 viene chiamato dall’ex sindaco Cesare Campioli a lavorare, come suo collaboratore, alla creazione dell’ Azienda Municipalizzata Gas. Nel 1971 diventa Presidente dell’AMG e poi dell’AGAC, ruolo che mantiene fino al 1980, quando diventa responsabile nazionale per Federgasacqua della metanizzazione del Mezzogiorno, collaborando anche con il Ministero dell’Industria. Dal 1989 cessa ogni attività lavorativa. Muore nel 1999.
FRANCO IOTTI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Bagnolo in Piano il 31 ottobre 1923 da una famiglia operaia tradizionalmente socialista. Cresce in un ambiente antifascista, con forti tratti cattolici, frequentando la Parrocchia del paese. Nel 1937 comincia a lavorare alla Lombardini dove comincia a frequentare alcuni comunisti. Nel biennio 1943-1945 rappresenta la Democrazia Cristiana di Bagnolo in Piano e in fabbrica. Aderisce al PCI solo dopo la Liberazione e nel 1949, su indicazione del partito, diventa parte della segreteria della Camera del Lavoro di Reggio Emilia. Da quel momento Iotti comincia un lungo impegno sindacale che lo porta a partecipare alla segreteria Sacchetti sino al 1957. Allo stesso tempo è parte del Comitato federale e Direttivo del PCI. Tra il 1956 e il 1969 è anche consigliere comunale del Comune di Reggio Emilia. Nel 1959 diventa segretario generale della Camera del Lavoro di Reggio Emilia, un incarico che ricopre sino al 1970. Un importante ruolo in un periodo cruciale per lo sviluppo economico e sociale, quando comincia davvero a prendere forma la piccola-media impresa, il tessuto industriale della provincia. La stessa Camera del Lavoro subisce una forte trasformazione, lentamente la maggioranza degli iscritti al sindacato passa dal settore agricolo a quello industriale. Dalle grandi battaglie sull’imponibile di manodopera e i patti colonici si passa a lotte diverse legate alle nuove forme di lavoro: condizioni di lavoro, salariali e di salute, oltre che la rappresentanza con l’istituzione dei consigli di fabbrica. Tutte queste trasformazioni sono quindi affrontate durante la segreteria Iotti senza dimenticare la questione politica aprendo una fase di grande rinnovamento sindacale. Il sindacato in questo periodo perde definitivamente il suo rapporto di subordinazione nei confronti dei partiti, cominciando una sorta di dialogo tortuoso. Dopo la fine dell’esperienza come segretario generale Iotti ricopre anche un ruolo nella CGIL nazionale per poi diventare dal 1974 al 1977 segretario del sindacato alimentaristi. Arrivato alla pensione ricopre il ruolo di presidente dell’Istituto Case Popolari di Reggio Emilia. Muore il 24 marzo 1991.
ERMES OGNIBENE – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Correggio il 30 dicembre 1923. A 18 anni comincia lavorare alle Officine Reggiane come tornitore. A febbraio 1943 viene arruolato in Marina, sbandato dopo l’8 settembre, torna a Reggio Emilia ed è riassunto in azienda. Nel gennaio 1945 viene trasferito a Gemonio, dove i tedeschi hanno delocalizzato parte della produzione. Continua a lavorare alle Officine Reggiane sino al settembre 1950 poi al Consorzio Cooperativo Ferrovie Reggiane. Dal 1952 al 1965 è parte del Comitato direttivo e segretario del Partito Socialista reggiano. Cooperatore, ricopre anche la carica di consigliere provinciale e la stessa carica in Comune a Correggio. Tra il 1956 e il 1960 è parte della Segreteria della Camera del Lavoro. Nel 1966 esce dal PSI ed è tra i fondatori del Movimento Autonomo Reggiano di Ispirazione Socialista che poi confluirà nel PCI. Muore a Reggio Emilia il 10 novembre 1979.
AIMO DALLARI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Cadelbosco di Sopra il 28 settembre 1924. Socialista, nel dopoguerra diventa uno dei giovani di spicco del partito socialista del paese. In particolare è responsabile della gioventù socialista e poi dei cosiddetti “falchi rossi”, concentrandosi particolarmente nello sport come strumento aggregativo e di socialità. Per vent’anni, dal 1952 al 1972, è consigliere comunale di Cadelbosco per il PSI e viene più volte eletto vicesindaco e assessore all’Agricolatura, al Bilancio, ai Lavori Pubblici ecc. Nello stesso periodo è anche nella dirigenza del PSI provinciale come membro del Comitato direttivo mentre si impegna anche nella cooperazione. Dal 1955 al 1961 è parte della segreteria della Camera del Lavoro, attraversando parte della segreteria Sacchetti e Iotti. Muore il 3 febbraio 1986. Alla sua memoria è dedicato il campo da calcio di Cadelbosco di Sopra.
LODOVICO FERRARI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Reggio Emilia nel 1918. Figlio di una ragazza madre, a nove anni entra nel Collegio Artigianelli dove studia fino alla seconda professionale. Dopo diverse esperienze lavorative, entra come apprendista della sezione avio alle Officine Reggiane. Nel 1937 viene chiamato per il servizio militare in Marina, dove resterà per buona parte del Secondo conflitto mondiale come motorista navale impiegato sui sommergibili. Al suo rientro in Italia diventa staffetta partigiana e rientra subito a lavorare alle Officine Reggiane come operaio. Nel 1945 si iscrive al Pci, dove ricoprirà non solo il ruolo di amministratore ma anche di responsabile organizzazione del Partito. Dopo la guerra diventa impiegato e viene eletto come loro rappresentante nella Commissione Interna. Nel 1947 viene eletto Presidente del Comitato di gestione della Officine Reggiane e, con questo ruolo, sovrintenderà i lavori di costruzione del trattore R60 durante l’occupazione dello stabilimento nel 1950-51. Dal 1952 al 1963 ricopre il ruolo di Segretario generale della Fiom di Reggio Emilia, entrando anche nella Segreteria della Camera del Lavoro tra il 1956 e il 1957. Nel 1962 viene chiamato dall’ex sindaco Cesare Campioli a lavorare, come suo collaboratore, alla creazione dell’ Azienda Municipalizzata Gas. Nel 1971 diventa Presidente dell’AMG e poi dell’AGAC, ruolo che mantiene fino al 1980, quando diventa responsabile nazionale per Federgasacqua della metanizzazione del Mezzogiorno, collaborando anche con il Ministero dell’Industria. Dal 1989 cessa ogni attività lavorativa. Muore nel 1999.
SCANIO FONTANESI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Rivalta (RE) il 31 marzo 1907 da una famiglia operaia e socialista. Nel 1923, sedicenne, assume l’incarico di segretario della Gioventù Socialista della zona e l’anno successivo si iscrive al Partito Comunista d’Italia diventandone responsabile della zona di Rivalta. Nonostante il regime fascista all’inizio degli anni Trenta entra a far parte del Comitato direttivo provinciale clandestino. Nel 1933 il Tribunale Speciale lo condanna a 15 anni di galera per “organizzazione comunista”. Esce dal carcere di Civitavecchia il 19.2.1937 ed è vigilato speciale fino al 1943. Malgrado la sorveglianza continua la sua attività politica e dopo il 25 luglio, con la caduta del regime, comincia a relazionarsi per organizzare militarmente la rete clandestina comunista. Nel 1944 viene mandato a Piacenza, come vicesegretario, comandante SAP e commissario del Comando Piazza partigiano della città. All’inizio del 1945 torna a Reggio dove gli viene affidata la zona della Bassa reggiana diventando ispettore della 77° Brigata SAP. Dopo la Liberazione diventa membro del Comitato Federale e della Segreteria della federazione del PCI di Reggio Emilia. Dal 1952 al 1959 fa parte della segreteria della Camera del Lavoro dove ricopre alcuni ruoli di responsabilità nella Commissione di organizzazione. Nel 1961 lascia gli incarichi sindacali e comincia a fare l’operaio alla ACM (Azienda Cooperativa Macellazione). Muore il 16 gennaio 1985.
LIVIO MONTANARI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Reggio Emilia nel 1926 e, dopo le scuole professionali, entra alle Reggiane nel 1940 come apprendista. Partecipa giovanissimo alla lotta di liberazione operando con le formazioni partigiane che sono attive nella bassa reggiana.
Finita la guerra continua a lavorare come operaio alle Officine Meccaniche Reggiane dove, nel 1950-51, partecipa all’occupazione della fabbrica, contro la smobilitazione, subendo per questo più volte gli arresti.
Successivamente alla conclusione della vertenza delle Reggiane e ai licenziamenti diventa dirigente sindacale della CGIL, prima come Responsabile della Camera del Lavoro di Guastalla, poi come dirigente della categoria degli autoferrotranvieri e, infine, come membro della Segreteria confederale provinciale con il compito di seguire l’Ufficio Contratti e Vertenze.
Nel 1970 cessa l’attività sindacale e, dopo essersi candidato nelle liste del Partito Comunista Italiano al Consiglio Comunale di Reggio Emilia, ricopre l’incarico di Assessore all’Igiene e all’Assistenza (1970-1976) impegnandosi nella costituzione dei Consorzi Socio Sanitari (di cui diviene il primo Presidente dal 1974 al 1976) che, di fatto, anticipano per ruolo e funzioni le Unità Sanitarie Locali.
Dal 1976 al 1980 è Presidente degli Istituti Neuropsichiatrici San Lazzaro e nel 1980 è eletto Presidente del Comitato di Gestione dell’USL 12 di Scandiano, incarico che mantiene fino al 1987, data in cui cessa tutte le attività istituzionali. Muore a Reggio Emilia nel 2000.
ERMES OGNIBENE – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Correggio il 30 dicembre 1923. A 18 anni comincia lavorare alle Officine Reggiane come tornitore. A febbraio 1943 viene arruolato in Marina, sbandato dopo l’8 settembre, torna a Reggio Emilia ed è riassunto in azienda. Nel gennaio 1945 viene trasferito a Gemonio, dove i tedeschi hanno delocalizzato parte della produzione. Continua a lavorare alle Officine Reggiane sino al settembre 1950 poi al Consorzio Cooperativo Ferrovie Reggiane. Dal 1952 al 1965 è parte del Comitato direttivo e segretario del Partito Socialista reggiano. Cooperatore, ricopre anche la carica di consigliere provinciale e la stessa carica in Comune a Correggio. Tra il 1956 e il 1960 è parte della Segreteria della Camera del Lavoro. Nel 1966 esce dal PSI ed è tra i fondatori del Movimento Autonomo Reggiano di Ispirazione Socialista che poi confluirà nel PCI. Muore a Reggio Emilia il 10 novembre 1979.