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COMER INDUSTRIES IN SCIOPERO. FIOM UILM “CONTRO L’AVIDITA’ PER IL CONTRATTO”

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la mancata applicazione del contratto collettivo aziendale che ha spinto le lavoratrici e i lavoratori della Comer Industries ad incrociare le braccia in sciopero.

“Le Rsu e tutto il personale dipendente si è sentito preso in giro”, dichiarano Fiom Cgil e Uilm Uil di Reggio Emilia che hanno organizzato questa mattina lo sciopero con presidio davanti ai cancelli di via Magellano a Reggiolo.
Il contratto integrativo dell’azienda quotata in borsa, che vede Matteo Storchi come maggior azionista e amministratore delegato, prevede che una quota importante del premio di risultato del 2024 sia legata all’Ebitda, l’indicatore che misura la redditività di impresa.

“L’azienda ha dichiarato agli azionisti un Ebitda del 16,7% mentre al tavolo sindacale ha dichiarato il 15,0%, senza dare motivazioni trasparenti e oggettive – dichiarano le tute blu reggiane di Cgil e Uil – mancando quindi di rispetto alle rappresentanze dei lavoratori e a tutti i dipendenti”.
La differenza tra quanto dichiarato pubblicamente e quanto dichiarato internamente per il sindacato produrrebbe un danno economico omogeneo a tutto il personale dipendente quantificabile in alcune centinaia di euro, e secondo Fiom e Uilm, violerebbe il contratto aziendale.

“Rispetto! Rispetto!” è stato il coro che le operaie e gli operai della Comer Industries hanno cantato nel corteo che li ha portati dallo stabilimento “Sala Macchine” di Via Magellano alla palazzina degli uffici in cui è presente anche l’ufficio dell’Amministratore Delegato.
Le dichiarazioni degli operai alla stampa presente ai cancelli si riferivano sia al rispetto del contratto sia al rispetto nei confronti dei dipendenti, spiegano le organizzazioni sindacali.

L’azienda di Reggiolo nel 2024 ha utilizzato intensamente la cassa integrazione ordinaria, sia tra gli operai sia tra gli impiegati, abbattendo così il costo del lavoro e quindi le retribuzioni medie delle maestranze.
“Abbiamo stimato una perdita di salario medio di 1.800 euro netti in un anno a causa della Cigo – spieganoMarco Begnozzi, Simone Vecchi della Fiom e Jacopo Scialla della Uilm – ma questa situazione di sofferenza delle lavoratrici e dei lavoratori non ha impedito all’Assemblea dei Soci di votare la distribuzione di oltre 22milioni di euro di dividendi agli azionisti, una contraddizione vergognosa”.

“Vergogna! Vergogna! Vergogna!” infatti è un altro dei cori urlati davanti ai cancelli dagli operai, rivolti alla Direzione aziendale, sventolando le bandiere delle proprie Organizzazioni e attaccando uno striscione all’ingresso della palazzina.

“Tutta la cartellonistica di propaganda aziendale dentro ai reparti produttivi afferma che le persone sono al centro degli obiettivi aziendali, ma i fatti dicono il contrario: alle persone che lavorano sono lasciate le briciole e sono messe ai margini, per questo oggi siamo fuori in sciopero” hanno sottolineato le Rsu della Comer.
L’azienda di Reggiolo è una delle più importanti imprese metalmeccaniche del nostro territorio, e come la maggior parte del tessuto industriale legato alla meccanica agricola ha visto negli ultimi due anni un progressivo calo dei volumi produttivi e quindi del fatturato.

“Nonostante il calo del fatturato, che per i lavoratori si traduce in perdita di salario a causa della cassa integrazione, i soci hanno pensato in ogni caso di distribuirsi decine di milioni di profitti. – continuano i sindacati – Questi profitti sono ottenuti grazie alla fatica, al sudore, all’intelligenza dei lavoratori, e anche grazie al loro sacrificio salariale dovuto all’utilizzo intenso della cassa integrazione”.

La Comer Industries negli ultimi anni ha chiuso lo stabilimento di Cavriago, di Pegognaga in provincia di Mantova e di Rubiera dove aveva da poco acquisito un’azienda dal Gruppo Benevelli.
“La chiusura degli stabilimenti produttivi, e il conseguente trasferimento di lavoratori a Reggiolo – si legge nella nota – ha indotto centinaia di operai a dimettersi per inconciliabilità tra tempi di trasporto, lavoro e vita, in questa maniera l’azienda ha ridotto il personale stabile sostituendolo con lavoratori in somministrazione più ricattabili e con salari più bassi”.

“I dividendi della Comer Industries, che ricordiamo è quotata alla Borsa di Milano, sono stati distribuiti a tutti gli azionisti, ma in particolare alla Eagles Oak, la controllante della Famiglia Storchi che a sua volta ha distribuito ai quattro soci (Matteo Storchi, Marco Storchi, Annalisa Storchi, Cristian Storchi) 25 milioni e 800 mila euro negli ultimi 5 anni – concludono Fiom e Uilm – La dignità dei lavoratori non è in vendita, per questo scioperano nonostante abbiano alle spalle mesi di cassa integrazione e proprio nei giorni in cui la Direzione Aziendale dichiara di aprire nuovamente un nuovo periodo di Cigo. Questa dignità si scontra frontalmente con l’avidità di chi munge l’azienda con i dividendi, senza ridistribuire ricchezza e riducendo gli investimenti produttivi”.

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