Verità per Giulio Regeni

LA SCUOLA FA RETE CONTRO LE NUOVE INDICAZIONI NAZIONALI 2025

CONTRO UNA VISIONE NAZIONALISTICA, PATRIARCALE E CLASSISTA DELLA SCUOLA”

Si è svolto nei giorni scorsi un partecipato sit-in presso il Chiostro della Ghiara promosso dal Tavolo Nazionale per la Scuola Democratica, una rete che raccoglie oltre 23 realtà del mondo della scuola, sindacati, associazioni e enti del terzo settore, fra cui la Flc Cgil, il Movimento di Cooperazione Educativa, Proteo Fare Sapere, Legambiente e altre.

L’iniziativa ha rappresentato una delle tante mobilitazioni che in tutta Italia si sono svolte in contemporanea per dire “NO” alle nuove Indicazioni Nazionali 2025 per la scuola del primo ciclo.
“NO alle Indicazioni Nazionali ’25 – NO al ritorno al passato”: questo lo slogan che campeggiava sui cartelloni e nei volantini distribuiti durante la manifestazione.

“Il documento ministeriale oggetto della protesta – scrivono gli organizzatori in una nota – ha un forte impianto ideologico che rappresenta un passo indietro di decenni, se non di secoli, per la nostra scuola. Ignora decenni di innovazione pedagogica per imporre una visione nazionalistica, patriarcale e classista dell’istruzione”.

I punti principali di critica al testo ministeriale sono:
– Una scuola superata, con riferimenti bibliografici ottocenteschi;
– Un’impostazione nazionalistica ed etnocentrica, che cancella la dimensione interculturale;
– Una visione autoritaria, in cui si chiede all’alunno di obbedire e non di partecipare;
– Una scuola classista, che esalta i “talenti innati” e reintroduce il latino a discapito della comprensione dei contesti sociali;
– Un’impostazione sessista, che ignora l’educazione all’affettività e alla sessualità;
– Un approccio individualista, che svaluta la cooperazione;
– Un distacco dai principi costituzionali, con l’introduzione dello studio della Bibbia e della cultura occidentale come strumenti di identità nazionale esclusiva.

“La protesta che si è tenuta a Reggio Emilia, come le altre in programma a livello nazionale, rappresenta sia un grido d’allarme da parte di chi vive la scuola quotidianamente, sia una presa di posizione politica che riconosce nelle linee ministeriali un progetto culturale più ampio, volto a normalizzare un’idea di società gerarchica, patriarcale e identitaria, in netta contrapposizione con i valori della Costituzione, dell’inclusione e della pluralità – si legge ancora nella nota del Tavolo Nazionale per la Scuola Democratica – L’attacco all’autonomia scolastica, alla libertà di insegnamento e alla complessità sociale della scuola pubblica sono attacchi alla democrazia stessa, in un momento storico in cui il sapere critico e la cittadinanza attiva sembrano essere sotto minaccia”.

L’obiettivo del Tavolo è quello di fermare l’approvazione di queste nuove indicazioni nazionali e avviare una riflessione pubblica sul ruolo della scuola.

Tutte le notizie
Notizie Correlate