Verità per Giulio Regeni

INTERPUMP, 32 ORE DI SCIOPERO CONTRO LICENZIAMENTO DELEGATO FIOM

VECCHI: “UN ATTACCO AL SINDACATO”

Massimo Marigliano, 45 anni di cui 28 passati come operaio della Interpump di Calerno, una moglie e un figlio di dieci anni, negli ultimi 22 anni è sempre stato rieletto dai propri colleghi come delegato Fiom, e oggi ha ricevuto una lettera di licenziamento.

“Venerdì scorso alle 7 del mattino un capo reparto ha consegnato al delegato della Fiom Massimo Marigliano una lettera di contestazione disciplinare, e ha accompagnato il lavoratore negli spogliatoi per raccogliere i propri indumenti prima di condurlo alla porta di uscita, da cui non è potuto più rientrare perché sospeso cautelativamente” scrive la Fiom reggiana in una nota.
Da quella data i colleghi di Marigliano, sostenuti dalla Fiom, sono entrati in sciopero, fermando la produzione per quattro giorni consecutivi.
“Sono vittima di un’ingiustizia – ha dichiarato Marigliano – e ringrazio le colleghe e i colleghi per la solidarietà e la Fiom per il supporto che mi sta dando”.

“L’azienda contesta fatti che sarebbero avvenuti il 7 ottobre scorso – spiega nel merito Giovanni Prisco della Fiom – e per un mese non ha mai avuto l’attenzione di ascoltare il punto di vista di Marigliano, e nemmeno ha contattato la Fiom per confrontarsi sulla questione. La contestazione è infondata, e lo dimostreremo in tribunale”.

Oggi un presidio ha preso corpo davanti ai cancelli di via Fermi, a Calerno, con oltre 200 persone, per poi spostarsi sotto le finestre dell’headquarter in via Vico, a Pieve, dove lavorano molti manager dell’Interpump.
Presenti in solidarietà anche delegate e delegati Fiom di venti aziende metalmeccaniche della provincia di Reggio e il Segretario della Camera del Lavoro, Cristian Sesena.
Oltre 200 operai hanno già rinunciato a 32 ore di stipendio per gli scioperi da venerdì a mercoledì, scioperi che peraltro, sostiene la Fiom, continueranno nelle prossime settimane.
“Il sacrificio economico fatto dai lavoratori è la dimostrazione della profonda fiducia che i colleghi nutrono per il proprio delegato Fiom- continua Prisco – I lavoratori credono in Marigliano come delegato e come persona, e si fidano della sua versione”.

Martedì prossimo la Fiom ha convocato assemblee in tutti i reparti per organizzare “un piano di lotta duratura” per accompagnare la vertenza legale che inevitabilmente arriverà al Tribunale del Lavoro di Reggio.

“E’ un attacco al sindacato in azienda. Con una contestazione priva di fondamento si caccia fuori il delegato più rappresentativo, intimidendo le altre Rsu, chi volesse candidarsi come delegato in futuro, e tutte le lavoratrici e i lavoratori – dichiara Simone Vecchi, Segretario Generale della Fiom di Reggio – Difenderemo in tutti i modi la dignità di Marigliano, il suo posto di lavoro, e la libertà sindacale alla Interpump”.

La Fiom di Reggio denuncia che nelle ultime settimane il clima in azienda era peggiorato a causa di una segnalazione sul tema sicurezza che Marigliano, in qualità di Rls, aveva effettuato e che non aveva avuto adeguata risposta da parte dei preposti aziendali.
“Nelle settimane scorse Marigliano era già stato vittima di un provvedimento disciplinare di un’ora di multa per attività svolte in qualità di Rappresentante dei lavoratori, a dimostrazione di una crescente insofferenza per l’attività sindacale” precisa Prisco.

“Il management aziendale che ha preso questa decisione forse non si è reso conto che le conseguenze di questo atto ingiustificato non saranno solo legali – prosegue Vecchi – Gli operai producono il valore aggiunto dell’azienda, ma da domani con quale spirito torneranno al lavoro, dopo che è stato ingiustamente licenziato il proprio delegato, quale collaborazione potranno mai dare? L’attacco a Marigliano e al sindacato è un attacco a tutte le lavoratrici e i lavoratori che in questi anni col proprio impegno hanno permesso all’Interpump di distribuire milioni di dividendi agli azionisti”.

Nell’assemblea di questa mattina al presidio davanti ai cancelli sono interventi una dozzina di colleghi, che hanno voluto dimostrare pubblicamente la propria solidarietà a Marigliano, la rabbia per l’ingiustizia subita, e chiesto alla Fiom di proseguire la mobilitazione nei prossimi mesi.
A più riprese le lavoratrici e i lavoratori hanno chiesto al sindacato di proseguire la lotta e affermato di non sentirsi più sicuri in una azienda che prende decisioni di questo tipo.

Infine, durante l’assemblea una collega di Marigliano ha letto questa poesia a lui dedicata:

MASSIMO
C’era una volta in un posto ridente
Un operaio sempre sorridente
Un gigante tanto buono
Che aveva un grande dono
Se nel reparto qualcosa non andava
Ci pensava lui e tutto si aggiustava
Ora pensano di buttarlo fuori
Ma noi ci batteremo per farlo restare con tutti gli onori
Massimo cosa importa se “pizzaiolo” ti hanno chiamato
Tu per noi sarai sempre l’Rsu più ammirato.

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