La Cgil di Reggio Emilia esprime forte preoccupazione per la notizia dell’azzeramento della squadra dedicata alle interdittive antimafia della Prefettura di Reggio Emilia, una decisione che rappresenta “un segnale allarmante e pericoloso per l’intera comunità reggiana”.
“Nel territorio provinciale vengono emesse un numero di interdittive antimafia pari a cinque volte quelle della provincia di Palermo: un dato che conferma, a sette anni dalla conclusione del processo Aemilia, quanto l’area reggiana resti esposta ai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata – scrive la Cgil in una nota – Questo dato da un lato certifica la persistenza dei fenomeni mafiosi nel nostro territorio, dall’altro ha rappresentato finora un chiaro messaggio a chi intende fare affari negli appalti pubblici: qui lo Stato c’è e vigila.”
Per questo la decisione del Ministero dell’Interno di non rinnovare l’accordo che permette al pool di funzionari di operare appare “inspiegabile ed estremamente rischiosa”.
“Indebolire uno degli strumenti più efficaci contro le infiltrazioni mafiose significa lasciare scoperto un territorio che ha già pagato un prezzo altissimo – prosegue la Cgil –. La lotta alle mafie non si fa con gli slogan: si fa con risorse, professionalità e continuità operativa.”
La Cgil di Reggio Emilia esprime pieno sostegno alla Prefettura e chiede al Governo un immediato passo indietro.
“Non possiamo permettere che si torni alla coltre di silenzio che precedeva il 2012 – conclude Luca Chierici, della Segreteria provinciale – Serve un impegno chiaro e concreto per garantire la sicurezza, la trasparenza e la tutela del tessuto sociale ed economico reggiano.”
