COTUGNO, FIOM “MENO PRECARIETÀ E PIÙ SALARIO PER LE METALMECCANICHE
E I METALMECCANICI”
BUSSANDRI, CGIL “OTTIMO CONTRATTO, IL 12 DICEMBRE SCIOPERO PER UN FISCO GIUSTO”
“Contratto che vince non si cambia ma si migliora”. Lo hanno ripetuto in tanti oggi, delegate e delegati Fiom, dal palco del Teatro Ariosto di Reggio Emilia citando il Segretario generale nazionale della Fiom, Michele De Palma.
“Quest’ipotesi di accordo conferma la natura solidale del contratto collettivo nazionale e mette al centro del lavoro la dignità delle persone – ha dichiarato De Palma al margine dell’Assemblea delle delegate e dei delegati della Fiom Emilia Romagna che si è tenuta in città – Aumentiamo il salario, garantiamo il salario oltre l’IPCA e quindi oltre l’inflazione, garantiamo il potere d’acquisto, miglioriamo le condizioni sulla salute e sicurezza e finalmente mettiamo un limite vero alla condizione di precarietà con i percorsi di stabilizzazione per le lavoratrici e i lavoratori precari.
E’ un rinnovo di contratto importante che segnerà il rilancio dell’industria nel nostro Paese”.
Oltre cinquecentocinquanta rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori metalmeccanici della nostra regione si sono riuniti a Reggio Emilia per fare il punto sull’ipotesi di accordo di rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro dell’industria metalmeccanica.
Dopo oltre 17 mesi dalla scadenza del contratto nazionale, il più importante della manifattura del nostro paese, il 22 novembre è stata raggiunta da Fim Fiom Uilm una ipotesi di accordo firmata anche da Federmeccanica e Assistal, le associazioni che rappresentano le imprese metalmeccaniche e dell’installazione di impianti aderenti alla Confindustria e riguarderà un milione e settecento mila addetti, di cui trecento mila nella nostra regione.
“Abbiamo il contratto – ha esclamato Gianni Cotugno, Segretario regionale della Fiom Emilia Romagna, aprendo i lavori dell’Assemblea – La conferma di un modello salariale che le controparti hanno provato a smantellare è la vittoria più importante di questo rinnovo. Un modello che redistribuisce ricchezza garantendo aumenti superiori all’inflazione prevista, che fissa una cifra minima di 205 euro anche se l’inflazione dovesse crollare, e che adeguerà gli aumenti all’inflazione nel caso in cui questa dovesse andare oltre le previsioni, come già accadde nel 2022 e nel 2023”.
Oltre a ciò, nell’ipotesi di accordo viene confermata una sorta di “scala mobile” contrattuale, unica nel suo genere in Italia, che garantirà aumenti equivalenti all’Ipca-Nei (indicatore di inflazione utilizzato per calcolare gli aumenti) anche dopo la scadenza del contratto.
Il testo siglato dalle federazioni metalmeccaniche di Cgil Cisl Uil prevede inoltre, per la prima volta negli ultimi 25 anni, l’introduzione di due limiti alla precarietà, con un criterio di stabilizzazione a tempo indeterminato per i contratti a termine che supereranno i 12 mesi di anzianità, e un limite all’utilizzo dello staff leasing “la forma di precarietà più grave e subdola del nostro ordinamento, che lascia lavoratrici e lavoratori in un limbo a tempo indefinito” ha commentato Cotugno.
Nelle prossime settimane inizierà un’estesa consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori interessati, distribuiti sia in piccolissime aziende sotto i 15 dipendenti sia in grandi aziende multinazionali.
Nelle conclusioni Michele De Palma ha ricordato la crisi della manifattura che da oltre due anni riguarda i principali paesi europei “è in gioco l’industria del nostro Paese e dell’intero continente – ha detto – oggi sono siderurgia e automotive, domani potranno essere altri settori”.
“Alle decine di migliaia di posti persi si aggiungono i circa 4,5 milioni di lavoratrici e lavoratori coperti da ammortizzatori sociali. L’errore fondamentale è stato non investire: in Italia e in Europa il valore aggiunto generato dalle imprese non viene reinvestito in ricerca, sviluppo e produzione, ma distribuito agli azionisti. Servono investimenti pubblici e privati per colmare il gap tecnologico”
“Grande soddisfazione da parte della Cgil per il contratto dei metalmeccanici – dichiara infine Massimo Bussandri, Segretario Generale della Cgil Emilia Romagna – perché in questo Paese alle lavoratrici e ai lavoratori non regala mai niente a nessuno. Ci vediamo in piazza per lo sciopero generale del 12 dicembre per cambiare la legge di Bilancio, perché solo con le lotte si può cambiare qualcosa”.




