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FIOM, NUOVA ALLEANZA CON SINDACATO TURCO

IL RESOCONTO DAI CANCELLI DELL’AZIENDA TURCA DEL GRUPPO SAG DI NOVELLARA

In questi giorni ad Istanbul è nata una nuova alleanza internazionale tra la Fiom di Reggio Emilia e Birlesik Metal Is, sindacato dei metalmeccanici della confederazione turca Disk.

L’occasione è stata la visita del Segretario generale della Fiom di Reggio, Simone Vecchi, presso lo stabilimento della Sag Hidrolik di Sakarya, azienda del Gruppo Sag, che ha sede a Novellara.

“L’incontro con Birlesik Metal Is non è stato un episodio, ma l’inizio di una nuova fase di collaborazione tra Organizzazioni per impedire la competizione al ribasso tra plant del gruppo e provare a rendere le relazioni sindacali in Turchia più simili a quelle presenti in Italia” ha dichiarato Vecchi.

Ancora oggi in Turchia alle lavoratrici e ai lavoratori vengono negati diritti fondamentali, come ad esempio il diritto di sciopero, nemmeno nel caso di morte sul lavoro, a meno che in azienda non venga riconosciuto ufficialmente il sindacato.

La normativa per la “sindacalizzazione” di un’impresa è una corsa ad ostacoli: prevede la raccolta di un numero di iscritti pari ad almeno la metà degli addetti dell’azienda, obbliga ad avere almeno l’1% di iscritti sul territorio nazionale, infine necessita la richiesta di un’autorizzazione al Governo e, una volta ricevuta l’autorizzazione, il sindacato deve sperare che le imprese non facciano ricorsi legali per guadagnare tempo e nel frattempo licenziare i lavoratori iscritti.

“Ci è stato raccontato che purtroppo è una pratica molto diffusa quella di iniziare a licenziare gli iscritti non appena viene attivata la pratica di ingresso sindacalizzazione”, riporta Vecchi.

Davanti ai cancelli della Sag Hidrolik il Segretario della Fiom reggiana, insieme a Valentina Orazzini della Fiom Nazionale, ha incontrato diversi operai licenziati, da agosto in presidio chiedendo di poter ricominciare a lavorare.
Tra questi, anche una giovane operaia che ha ricevuto la lettera di licenziamento proprio il giorno delle sue nozze e l’ha convinta a presentarsi al picchetto vestita da sposa, e un operaio che lavorava alla Sag Hidrolik da 11 anni ed era stato il primo delegato sindacale interno.
Quelle operaie e quegli operai chiedono che il sindacato venga riconosciuto, dal momento che Birlesik Metal Is ha attuato correttamente la procedura di legge.

“I loro colleghi non possono scioperare per solidarietà – spiega la Fiom – perché la legge lo vieta, quello che in Italia è un diritto costituzionale, in Turchia al contrario è vietato”.

Nel mese di agosto Birlesik Metal Is ha ricevuto l’autorizzazione ministeriale per poter contrattare anche alla Sag Hidrolik, ma i legali aziendali hanno fatto ricorso evidenziando “un’eccezione giuridica”.

Alle quattro del pomeriggio un gruppo di operaie e operai è uscito dalla fabbrica per la tradizionale pausa del tè e ha raggiunto la delegazione sindacale, con cui si è confrontata per la durata della pausa.

Il 17 dicembre il Tribunale locale ha rigettato il ricorso dell’azienda e a questo punto “la strada per il riconoscimento dei diritti internazionali fondamentali e per le relazioni sindacali civili si è aperta anche alla sag Hidraulik, permettendo ai lavoratori di avere il proprio sindacato in fabbrica – ha commentato Orazzini – Ci hanno detto però di aver paura di essere licenziati, e che anche il solo parlare con noi poteva creare un rischio di ritorsione per loro già da lunedì prossimo”.

“I lavoratori ci hanno comunicato che spesso il management italiano del Gruppo non è a conoscenza di quanto accade nello stabilimento turco, e per questo ci hanno ringraziato per l’incontro di ieri pomeriggio – ha proseguito Orazzini – La trasparenza è una condizione necessaria per il dialogo sindacale. La proprietà può esercitare un ruolo positivo e determinante in queste situazioni”.

Non è la prima volta che si crea un ponte di questo tipo tra la nostra regione e la Turchia, già in passato in un’analoga situazione per uno stabilimento turco della GD di Bologna, il coordinamento tra Fiom Bologna e Birlesik Metal Is ha permesso ai lavoratori turchi di avere il proprio sindacato in fabbrica e quindi poter iniziare anche la contrattazione di secondo livello.

“Sag Tubi, dopo GD, potrebbe essere un altro esempio in cui relazioni sindacali moderne si esportano in paesi in cui gli spazi di democrazia sono stretti, il sindacato è represso, le libertà individuali e collettive sono limitate da leggi liberticide” dichiarano Vecchi e Orazzini.

“Sono stati licenziati già 28 operai negli ultimi tre mesi – ha aggiunto Eyup Ozer di Birlesik Metal Is – Chiediamo che la crisi aziendale possa essere gestita con i rappresentanti dei lavoratori con l’obiettivo di ridurre al minimo l’impatto sociale”.

I manager italiani hanno scritto alla Fiom e a Birlesik Metal Is che i primi di gennaio vi sarà un incontro per aprire il dialogo sindacale.

“Non appena riprenderà il lavoro, i lavoratori che sono stati per primi licenziati dovrebbero essere per primi assunti, per dimostrare che non si è trattata di ritorsione” continua Eyup Orez.

“La nuova alleanza che unisce Reggio Emilia a Istanbul è un filo rosso di solidarietà che resterà nel tempo, nelle prossime settimane proveremo ad organizzare assemblee per mettere in contatto le lavoratrici e i lavoratori italiani con le colleghe e i colleghi turchi, e successivamente una delegazione sindacale turca è prevista in arrivo nella nostra regione la prossima primavera.”

“In pieno inverno, in Anatolia, abbiamo avuto la fortuna di bere un tè scaldato su un braciere che  da 131 giorni con il suo pennacchio segnala un luogo di resistenza a chi entra ed esce dai cancelli e a chi incessantemente passa sulla strada dell’area industriale: un continuo strombazzare di clacson che salutano il presidio in segno di solidarietà per dire: vi vediamo, siamo con voi.” Così anche la Fiom, concludono Vecchi, Orazzini e Orez.

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