Verità per Giulio Regeni

SEGRETERIA CGIL 1944-1947

ATTILIO GOMBIA – SEGRETARIO GENERALE DAL 1945 AL 1946

AVVENIRE PATERLINI – RESPONSABILE DELLA COMMISSIONE PER LA RIFONDAZIONE DELLA CDL
Nasce il 2 giugno 1904 nella frazione di Villa Cella, a pochi chilometri da Reggio Emilia, da una famiglia operaia.
A 14 anni lavora come garzone nella Cooperativa muratori di Reggio Emilia e aderisce alla Federazione Giovanile Socialista. Nel febbraio 1921 abbandona lo studio e il lavoro a causa di una ferita ottenuta durante la difesa della Casa del Popolo di Sant’Ilario presa d’assalto dai fascisti. Nello stesso anno aderisce al Partito Comunista d’Italia e con l’affermarsi del fascismo è costretto a lasciare Reggio Emilia. Dopo il 1926 svolge una costante attività politica clandestina sino al suo arresto nel gennaio 1933 a Luino, al confine svizzero.
Il Tribunale Speciale nel 1934 lo condanna a 10 anni di reclusione per il suo tentativo di espatrio clandestino e per organizzazione comunista. Viene rilasciato il 18 febbraio 1937 a seguito di un indulto e sottoposto a un provvedimento di libertà vigilata, revocato solo il 18 settembre 1943. Dopo quella data Paterlini, su incarico del Partito Comunista, comincia a lavorare per la costruzione dei primi gruppi partigiani e, con lo svilupparsi della Resistenza, svolge diversi incarichi come Commissario politico. Dal maggio 1945, su incarico del CLN, è il Segretario della Commissione esecutiva che porta alla rinascita ufficiale della Camera del Lavoro di Reggio Emilia e partecipa, come delegato reggiano, al Convegno delle Camere del Lavoro Alta Italia. Nello stesso anno è Segretario generale aggiunto, poi Segretario provinciale degli edili sino al 1960. Tra il 1946 e il 1956 è Consigliere comunale di Reggio Emilia e Assessore ai Lavori Pubblici. Notevole è il suo interesse e impegno per la conservazione della memoria. A lungo Presidente della sezione provinciale dell’ANPPIA, pubblica diversi articoli su “Ricerche Storiche”, edito dall’Istituto per la Storia della Resistenza e della Liberazione di Reggio Emilia, e alcuni importanti volumi sulla Resistenza e sulle vittime del fascismo nella provincia di Reggio Emilia. Tra cui “Partigiane e patriote della provincia di Reggio Emilia”, “Il sacrificio reggiano per la pace e la libertà 1915-1943”.
Muore a Reggio Emilia il 30 luglio 1986. Alla sua memoria il comune di Reggio Emilia ha dedicato un viale nelle vicinanze del centro cittadino.

LUIGI TAGLIAVINI – RESPONSABILE DELLA COMMISSIONE PER LA RIFONDAZIONE DELLA CDL
Nasce a Reggio Emilia nel 1891, figlio di una famiglia di braccianti poveri al limite della sopravvivenza.
A vent’anni impara il mestiere di muratore sino a diventare uno dei soci della Cooperativa muratori di Reggio Emilia. In breve si avvicina al movimento socialista e, dopo la leva militare, prende parte all’importante sciopero cittadino dei muratori del 1913. Il 28 febbraio 1915 con l’assassinio di Mario e Fermo, due manifestanti contro l’ingresso in guerra, e poi soprattutto, l’esperienza della Prima guerra mondiale determinano il suo profondo senso antimilitarista. Dopo la fine del conflitto Tagliavini ritorna a Reggio Emilia dove si impegna maggiormente nelle file del Partito Socialista Italiano (PSI) diventando un dirigente provinciale. Nel 1921 sostiene le ragioni dei massimalisti unitarie e alla fine degli anni Venti si avvicina al Partito Comunista d’Italia (PcdI) dove riveste un ruolo di primo piano. Il 19 dicembre 1930 viene arrestato a Torino per “organizzazione comunista clandestina” e condannato a 6 anni di prigione. Nel 1932 dopo l’Amnistia per il decennale della “marcia su Roma” viene liberato provvisoriamente per poi essere deportato alla colonia di confino di Ponza e poi a Ustica. Al confino partecipa attivamente all’agitazione contro l’obbligo del saluto romano e condannato a 10 mesi di prigione. Viene liberato solo nel dicembre 1936 e cinque mesi dopo, per sottrarsi a un nuovo mandato di cattura e senza l’autorizzazione del PCdI, espatria clandestinamente in Francia. Giunto Oltralpe, in pieno clima da purghe staliniane, subisce inizialmente la diffidenza del Partito che sospetta della sua buona fede. Solo dopo due anni di impegno costante dell’Unione Popolare Italiana, l’organizzazione di massa del Partito in Francia, viene riabilitato.
Tra il 1937 e il 1943 vive in clandestinità tra Parigi e Marsiglia senza mai conseguire un permesso di soggiorno. Torna in Italia solo dopo l’8 settembre dando il suo contributo, con il nome di battaglia “Dario”, alla Resistenza partigiana sino ad ottenere il grado di Ispettore di brigata nella 145° Bgt Garibaldi. Nel settembre 1944 viene incaricato dal CLN reggiano della Segreteria del Comitato promotore per la ricostruzione della Camera del Lavoro di Reggio Emilia. Tagliavini porta avanti l’idea della ricostituzione ufficialmente come Segretario generale per il difficile inverno 1944-1945, per poi accompagnarla sino alla Liberazione. Muore il 20 novembre 1971.

ATTILIO GOMBIA – SEGRETARIO GENERALE
Nasce a San Rocco di Guastalla il 16 giugno 1902 da una famiglia di braccianti.
Gobia si avvicina presto alla politica e si iscrive alla Federazione Giovanile Socialista di Guastalla sino a diventarne Segretario. Nel primo dopoguerra porta avanti un intenso lavoro sindacale nelle lotte agrarie della Bassa reggiana diventando uno dei dirigenti della Camera del Lavoro di Guastalla. Nel gennaio 1921 è tra i fondatori della sezione del Partito Comunista d’Italia del paese e con l’emergere del fascismo promuove la formazione degli Arditi del Popolo. Tra il 1921 e il 1922 lascia Guastalla per Milano dove trova impiego nell’edilizia continuando il suo impegno a difesa dei lavoratori sino a diventare membro del Consiglio generale delle leghe milanesi. Nel 1926 compie un viaggio in Unione Sovietica con una delegazione italiana di Partito, rientrato in Italia continua il suo lavoro politico e sindacale. Alla fine del 1927 viene arrestato per ricostituzione del Partito Comunista e condannato a 10 anni di carcere. Liberato con l’Amnistia del 1932, si trasferisce a San Polo di Torrile (PR) e nel maggio dell’anno successivo si allontana, contravvenendo al regime di libertà vigilata, ed espatria clandestinamente per trasferirsi in Unione Sovietica. Torna in Italia solo nel 1936, a Torino diventa uno dei vertici dell’organizzazione clandestina comunista della città e viene arrestato nuovamente. Liberato il 18 agosto 1943, torna a Reggio Emilia adoperandosi per promuovere l’organizzazione di gruppi di combattenti con il nome di battaglia “Ascanio”. Nel 1944 viene inviato prima in Lombardia e poi in Veneto assumendo poi la carica di Vicecomandante del Comando militare regionale del Veneto e del Triumvirato insurrezionale regionale, in collegamento con Luigi Longo e Ferruccio Parri. Il 27 novembre 1944 viene arrestato a Padova, torturato e interrogato per mesi, esce dal carcere con la Liberazione della città, il 28 aprile 1945. Nei mesi successivi torna a Reggio Emilia e in breve si conferma come uno dei più popolari dirigenti comunisti reggiani. Tra il maggio e il giugno 1945 è in corso la ricostruzione della Camera del Lavoro (CdL), attraverso un percorso provinciale, che nomina una Commissione Esecutiva per la ricostituzione della CdL. Tra il 15 e il 20 giugno 1945 Attilio Gombia viene nominato Segretario generale della CdL, nel gruppo dirigente ci sono anche il socialista Ivano Curti e il democristiano Cesare Pervilli. L’esperienza alla guida della Camera del Lavoro non dura che sei mesi, nonostante questo la Segreteria di Gombia è ricordata come un periodo di intensa e costante attività e concretezza. Tra il giugno e il gennaio 1946 la CdL accompagna le grandi lotte mezzadrili per il nuovo patto colonico e l’imponibile di manodopera, la vertenza venne chiusa all’inizio del novembre 1946 con diverse polemiche tra i componenti del CLN, la CdL e parte del movimento sindacale. Nel settore industriale la CdL promuove la ricostruzione e la ripresa produttiva anche tramite un dialogo con il governo per investimenti e lavori pubblici. Gli operai vengono coinvolti anche nei Consigli di Gestione: alle Officine Reggiane, alla Landini e in altre fabbriche della provincia. Il mandato di Attilio Gombia è anche promotore di diverse iniziative contro il drammatico carovita che affliggeva la società dell’immediato dopoguerra, attraverso manifestazioni contro l’inflazione e per il calmieraggio dei prezzi e l’aumento dei salari. Inaspettatamente il 13 dicembre 1945 vengono rese note le dimissioni di Gombia da Segretario generale della CdL. Le sue dimissioni sono il risultato di uno scontro politico all’interno del gruppo dirigente comunista. Nel gennaio 1946 viene inviato alla CGIL di Roma, alla Confederterra, dove rimane per due anni. Negli anni a seguire viene gradualmente emarginato dal Partito comunista e dalle lotte sindacali. A questo si aggiungono le sue precarie condizione di salute dovute alle torture subite. La situazione lo porta a trasferirsi a San Polo di Torrile (PR) dove trova lavoro presso una la Cooperativa Edile “La Patria” mentre inizia una duratura collaborazione con la sezione ANPI di Parma. Attilio Gombia muore il 12 agosto 1969. Dopo la sua morte gli sono state conferite alcune onorificenze al merito di guerra tra cui la Medaglia d’argento al valor militare. Alla sua memoria il Comune di San Polo di Torrile gli ha dedicato un parco pubblico.

IVANO CURTI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Villa Cella di Reggio Emilia il 17 agosto 1906 da una famiglia artigiana e socialista. Perseguitato dallo squadrismo fascista è costretto a emigrare prima in Bulgaria e poi in Francia. Combattente nella guerra partigiana con nome di battaglia “Paolo”, diviene membro del CLN di Reggio Emilia in rappresentanza dei socialisti. Insieme ad altri compagni ricostruisce il Partito Socialista di Reggio Emilia. Nell’immediato dopoguerra diviene Presidente del Consorzio Cooperative di produzione e lavoro e viene eletto nel consiglio direttivo di Federcoop. Nello stesso periodo entra anche nella Segreteria della Camera del Lavoro, un incarico che ricopre per pochi mesi, dal 15 giugno al 13 dicembre 1945. Nel 1953 è eletto deputato al Parlamento diventando Vicepresidente della Commissione Lavori Pubblici alla Camera. Nel 1964 lascia il PSI e partecipa alla costituzione dello PSIUP e nel 1972, dopo lo scioglimento del partito, confluisce nel PCI. Durante gli anni Settanta è anche Presidente dell’Istituto Cervi. Muore a Reggio Emilia il 18 marzo 1990.

CESARE PERVILLI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Reggio Emilia il 2 luglio 1888 da una famiglia operaia e cattolica. Si interessa presto alla politica e nel 1907 risulta tra i collaboratori del quindicinale prampoliniano “La Plebe” dei gruppi cristiano sociali. Combattente nella Prima guerra mondiale, dopo il conflitto lavora per breve tempo alle Officine Reggiane. Nel 1920 è parte del gruppo dirigente dell’Azione Cattolica di Reggio Emilia, si avvicina alle tematiche sindacali e aderisce al Partito Popolare Italiano. Nell’immediato secondo dopoguerra trova lavoro come impiegato in banca. Tra i fondatori della Democrazia Cristiana reggiana, collabora con il CLN ed è proprio su indicazione di quest’ultimo che dal 15 giugno 1945 diviene uno dei membri della Segreteria della Camera del Lavoro, un ruolo che ricopre sino al 1947. Il 31 marzo 1946 viene eletto consigliere comunale con la DC e collabora con la rivista di partito “Tempo Nostro”, diretta da Domenico Piani. Come quest’ultimo è parte della corrente di sinistra della DC per un partito popolare alla “ricerca di un nuovo ordine di giustizia sociale” e che vede l’attività sindacale come “quasi la sostanza della nostra attività politica”. Strenuo difensore dell’unità sindacale, come altri, si concentra nella battaglia contro il carovita e la disoccupazione e appoggia le lotte agrarie del 1946. Attribuì la fine della Camera del lavoro unitaria all’atteggiamento dei comunisti ma, nonostante questo, continuò la polemica con la dirigenza DC. Muore a Reggio Emilia il 25 maggio 1951.

DOMENICO PIANI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nato a Faenza il 15 luglio 1907, dopo gli studi di ingegneria, poco più che ventenne, si trasferisce a Reggio Emilia per lavorare nella dirigenza alle Officine Reggiane sino a diventarne Vicedirettore. Dal novembre 1943 partecipa alla guerra partigiana con il nome di battaglia di “Fontana” assumendo un ruolo di primo piano. Tra i fondatori della sezione reggiana della Democrazia Cristiana diviene uno dei membri del Comitato di Liberazione Nazionale di Reggio Emilia. Nell’immediato dopoguerra assume la redazione del giornale della DC reggiana “Tempo Nostro”. Primo Segretario della DC provinciale, diventa anche uno dei primi consiglieri eletti dopo la Liberazione. A fianco all’impegno politico sviluppa un’intensa attività sindacale e dal 15 giugno 1945 entra nella Segreteria della Camera del Lavoro, un ruolo che ricoprirà sino al dicembre dello stesso anno. In quell’anno, insieme a Cesare Pervilli, mette l’accento sull’unità dei partiti del CLN, anche sul piano sindacale. Seppur criticando l’invadenza del Partito Comunista, Piani sostiene la necessità dei lavoratori cristiani di “spogliarsi di ogni pregiudizio ed entrare decisamente in un’organizzazione ove sono socialisti e comunisti, gli interessi dei quali sono gli stessi dei lavoratori cristiani” per la costruzione di una “vera giustizia sociale”. Le sue posizioni risultano sempre più minoritarie per poi arrivare alla frattura dell’ottobre 1948 quando le prime componenti cattoliche, anche a Reggio Emilia, lasciano la CGIL. Muore a Reggio Emilia il 4 giugno 1950.

NATALE PRAMPOLINI – SEGRETARIO CONFEDERALE

BRUNO CATTINI – SEGRETARIO GENERALE
Nasce a Massenzatico di Reggio Emilia il 31 gennaio1914 da una famiglia operaia. Da bambino perde il padre in un incidente e proprio per questo è costretto a iniziare a lavorare a soli 8 anni in una falegnameria. Nel 1932 riesce ad avvicinarsi clandestinamente al Partito Comunista d’Italia diventando Segretario della Federazione giovanile. Nel 1933 viene scoperto e il 7 marzo viene arrestato e deferito al Tribunale Speciale che lo condanna a 10 anni di prigione. Liberato dopo 4 anni viene arrestato nuovamente nel 1939 e nel 1941 viene internato a Fabriano per poi venire liberato il 3 febbraio 1943. Dopo l’8 settembre si impegna nell’organizzazione della Resistenza diventando Commissario generale delle Squadre d’Azione Patriottiche. Dopo la fine della guerra, il 13 dicembre 1945, sostituisce Attilio Gombia alla guida della Camera del Lavoro, diventando Segretario generale sino al marzo 1947. È tra i protagonisti a Reggio Emilia delle lotte degli edili, dei tessili e dei poligrafici. I contratti collettivi per queste categorie vengono firmati dopo alcune importanti mobilitazioni, tra cui lo sciopero dei tessili del luglio 1946. Nell’estate del 1947 viene inviato dal PCI a Foggia, rientrato a Reggio continua il suo impegno politico e sindacale. Muore a Reggio Emilia il 13 luglio 1987.

UMBERTO BERGONZONI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nato il 14 agosto 1900 a Finale Emilia, si impegna nella politica sin dalla gioventù come socialista. Nel 1921 viene perseguitato dai fascisti, subendo più volte delle aggressioni. Durante gli anni del regime fascista, risiede a Modena, dove continua a svolgere attività politica. All’inizio degli anni Trenta, è parte di una rete che, anche grazie a Alberto Simonini a Reggio Emilia, cerca di far emigrare in Francia compagni fidati.
Dopo la guerra, intraprende la carriera di sindacalista e dirigente del Partito Socialista di Unità Proletaria di Reggio Emilia, figurando tra i delegati del quarto congresso provinciale nel dicembre 1946. Da gennaio 1946 sino all’anno successivo, è membro della Segreteria della Camera del Lavoro. Nel 1948 esce dalla CGIL per diventare uno dei rappresentanti reggiani della Federazione Italiana del Lavoro. Il 27-28 ottobre 1951 partecipa al primo congresso provinciale della CISL, venendo eletto nella Segreteria come responsabile dell’ufficio contratti.

CESARE PERVILLI – SEGRETARIO CONFEDERALE
Nasce a Reggio Emilia il 2 luglio 1888 da una famiglia operaia e cattolica. Si interessa presto alla politica e nel 1907 risulta tra i collaboratori del quindicinale prampoliniano “La Plebe” dei gruppi cristiano sociali. Combattente nella Prima guerra mondiale, dopo il conflitto lavora per breve tempo alle Officine Reggiane. Nel 1920 è parte del gruppo dirigente dell’Azione Cattolica di Reggio Emilia, si avvicina alle tematiche sindacali e aderisce al Partito Popolare Italiano. Nell’immediato secondo dopoguerra trova lavoro come impiegato in banca. Tra i fondatori della Democrazia Cristiana reggiana, collabora con il CLN ed è proprio su indicazione di quest’ultimo che dal 15 giugno 1945 diviene uno dei membri della Segreteria della Camera del Lavoro, un ruolo che ricopre sino al 1947. Il 31 marzo 1946 viene eletto consigliere comunale con la DC e collabora con la rivista di partito “Tempo Nostro”, diretta da Domenico Piani. Come quest’ultimo è parte della corrente di sinistra della DC per un partito popolare alla “ricerca di un nuovo ordine di giustizia sociale” e che vede l’attività sindacale come “quasi la sostanza della nostra attività politica”. Strenuo difensore dell’unità sindacale, come altri, si concentra nella battaglia contro il carovita e la disoccupazione e appoggia le lotte agrarie del 1946. Attribuì la fine della Camera del lavoro unitaria all’atteggiamento dei comunisti ma, nonostante questo, continuò la polemica con la dirigenza DC. Muore a Reggio Emilia il 25 maggio 1951.

LINEA DEL TEMPO
LE SEGRETERIE CONFEDERALI DELLA CAMERA DEL LAVORO DI REGGIO EMILIA TRA IL 1944 E IL 2020

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