Verità per Giulio Regeni

XIX CONGRESSO DELLA CGIL DI REGGIO EMILIA RIELETTO CON IL 96% DEI VOTI CRISTIAN SESENA SEGRETARIO DELLA CAMERA DEL LAVORO. RIELETTA ANCHE LA SEGRETERIA CONFEDERALE: RICONFERMATI CHIERICI, MARIOTTI, STROZZI E TODARO.

E’ stato rieletto nel tardo pomeriggio di oggi, al Teatro Municipale Valli, al termine della seconda giornata del XIX Congresso provinciale della Cgil, Cristian Sesena, Segretario della Camera del Lavoro di Reggio Emilia.
Dopo l’elezione degli organismi dirigenti (Direttivo e Assemblea Generale) da parte dei delegati al Congresso, la neo eletta Assemblea Generale, su proposta del Segretario generale della CGIL Emilia Romagna, Massimo Bussandri, ha riconfermato, con voto a scrutinio segreto, Sesena con il 96% dei voti favorevoli.
L’Assemblea generale ha poi votato, in seguito alla riconferma di Sesena e su sua proposta, per conferire mandato alla Segreteria confederale confermando i quattro membri uscenti.
Sono quindi stati rieletti anche Luca Chierici, Davide Mariotti, Elena Strozzi e Marika Todaro.

La seconda giornata di lavori si è conclusa nel tardo pomeriggio dopo un ampio dibattito alla presenza del Segretario generale della Cgil Emilia Romagna, Massimo Bussandri che ha tenuto l’intervento conclusivo.
L’assise congressuale ha assistito anche, durante la mattinata, alla presentazione di una ricerca curata dalla Camera del Lavoro su quali cambiamenti sono intervenuti nell’economia reggiana tra il 2012 e il 2021.
Ricerca dalla quale è emerso come la fetta di ricchezza destinata agli utili negli anni si sia notevolmente allargata, mentre quella destinata ai lavoratori sia andata diminuendo.
I risultati estremamente favorevoli per i profitti delle imprese reggiane è emerso come siano stati resi possibili anche da un massiccio ricorso di forme precarie di rapporti di lavoro.
Infatti, in merito alle attivazioni dei rapporti di lavoro in provincia di Reggio-Emilia nel corso degli anni 2015-2021, quelle a tempo indeterminato non hanno mai superato il 20%.
A significare che oltre l’80% delle nuove attivazioni è avvenuto attraverso contratti a tempo determinato, somministrazione e altre forme precarie.
A soffrire maggiormente la precarietà, infine, è stato chiaramente mostrato essere le donne, mentre non ci sono differenze dal punto di vista della cittadinanza.

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