“Nonostante le proteste di lavoratori e sindacati, lo stato di agitazione dichiarato lo scorso anno, gli incontri con Prefetto, rappresentanti politici nazionali ed Enti del territorio, dal 1° maggio 2025 si è realizzata una riorganizzazione dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM) imposta dai vertici nazionali dell’Agenzia senza nessun confronto con le rappresentanze del personale ad alcun livello, né tanto meno con le istituzioni territoriali e le associazioni degli operatori doganali e commerciali del territorio, che ha portato ad un declassamento dell’Ufficio Dogane di Reggio Emilia, uno dei primi su base nazionale per la forza del suo tessuto economico, accorpando lo stesso con quello di Modena”. Cosi Fp Cgil e Uilpa Uil in una nota.
“Riteniamo irragionevole questa scelta gestionale che si scontra con i numeri e con la realtà del territorio – proseguono Fp e Uilpa – L’utilizzo di un presunto “algoritmo” avrebbe portato alla scelta di quali realtà depotenziare, ridimensionando un gruppo di lavoro di assoluta professionalità e competenza, da sempre punto di riferimento per l’imprenditoria di tutto il territorio. Una scelta che ha ricadute non a vantaggio di un miglioramento dei servizi ma di interessi in linea con l’autoreferenzialità che ha contraddistinto fin dall’inizio il percorso di questa riorganizzazione e che purtroppo oggi è realtà e danno certo per tutta la nostra provincia”.
“A questo si aggiunge il ritardo sull’individuazione delle Posizioni Organizzative, malgrado sia stato stabilito dove collocare le Sezioni, senza alcuna partecipazione sindacale e con una reazione a nostro avviso inadeguata delle Organizzazioni sindacali firmatarie del Ccnl che partecipano ai tavoli di contrattazione – si legge nella nota sindacale – Sottolineiamo infatti che non si possono usare i soldi del Fondo del personale senza un accordo e che quest’ultimo, se il viceministro alle Infrastrutture, Maurizio Leo, non ci darà una risposta positiva nel prossimo incontro del 14 maggio, sarà ridotto ancora di più rispetto al 2023. Abbiamo letto che alcuni sindacati chiedono di aumentare le Posizioni Organizzative finanziandole con l’esiguo incremeto del fondo previsto dal contratto, ma per noi non si possono far nozze con i fichi secchi: ci saremmo aspettati che a fronte di una riorganizzazione così importante sarebbero stati destinati fondi specifici per la riorganizzazione e per il personale e le eventuali nuove Posizioni Organizzative necessarie”.
“Non possiamo accettare che una riorganizzazione con le caratteristiche illustrate sia finanziata dai soldi dei lavoratori con la chiusura di Uffici dirigenziali, l’individuazione autonoma dell’organigramma e delle Sezioni degli Uffici oltre alla riallocazione del personale senza nessun confronto sindacale. In questo contesto continuano ad essere istituiti micro-uffici dirigenziali a fronte del declassamento di importanti uffici, porti e aeroporti, nonostante ne fosse stata sottolineata l’inopportunità. Allo stesso modo era stata valutata l’inopportunità di prevedere che gli uffici audit regionali passassero alle dirette dipendenze dei Direttori territoriali – conclude il comunicato di Fp Cgil e Uilpa Uil – L’Agenzia, la sua organizzazione e soprattutto i suoi lavoratori non sono un gioco in mano all’Amministrazione che ne può fare quello che vuole”.