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TIL: BASTA DIFFAMARE GLI AUTISTI CHE SVOLGONO IL PROPRIO DOVERE

Leggiamo da giorni sulla stampa locale un susseguirsi di articoli che riporterebbero episodi di presunta discriminazione da parte di un autista Til alla guida di Minibu. Ci corre il dovere di smentirli – sottolinea il segretario della Filt Cgil di Reggio Emilia, Marco Righi– perché non ci risulta, al contrario, alcuna discriminazione di stampo razzista o sessista come invece riportato dai giornali”.

“Un autista che applicando il regolamento di viaggio ne chiede il rispetto ai passeggeri, come nei casi che sono invece stati strumentalizzati, non può subire la gogna mediatica a cui abbiamo assistito a mezzo stampa nei giorni scorsi” prosegue il segretario della categoria trasporti della Cgil.

Nello specifico l’autista a cui si fa riferimento avrebbe chiesto il rispetto di norme di sicurezza che attengono al regolamento che sono a tutela di chi viaggia sui mezzi pubblici: il caso del passeggino è esemplificativo. “I passeggini a bordo autobus devono essere chiusi qualora ve ne sia già un altro aperto e l’autista non ha fatto altro che invitare la signora a chiuderlo – sottolinea la Filt – La stessa non è stata allontanata dal mezzo, ma ha deciso di scendere spontaneamente”.

“Ci chiediamo come mai si sia verificato questo ribaltamento dei piani laddove invece assistiamo quotidianamente ad episodi in cui gli autisti, e non solo loro, che operano nel trasporto pubblico subiscono minacce verbali, insulti e financo aggressioni fisiche come ad esempio è capitato proprio su una linea di Minibù nel mese di luglio scorso ad una donna autista di Til la quale è stata fisicamente aggredita e che per ripristinare il servizio ha dovuto chiedere l’intervento delle forze dell’ordine”.

“Non è accettabile chiedere a mezzo stampa che siano presi provvedimenti disciplinari nei confronti di un autista per un fatto non accaduto o male interpretato – conclude Righi – . Vero è invece che se l’autista di Til ha mancato di rispetto nei confronti della exConsigliera di pari opportunità, presente durante l’episodio, bene ha fatto la stessa a segnalare la cosa alla Società. Sarà questa ad accertare i fatti e deciderà se il lavoratore sarà passibile di provvedimenti disciplinari. Ma da qui a dire che quanto accaduto si configuri come un episodio di razzismo e di discriminazione ce ne passa”.

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