Verità per Giulio Regeni

TPL, I SINDACATI “SETA CHIAMA IL PERSONALE DEGLI IMPIANTI FISSI A GUIDARE I BUS, SIAMO PREOCCUPATI PER LA SICUREZZA DI PASSEGGERI E UTENTI DELLA STRADA”

“Esprimiamo forte preoccupazione per la decisione unilaterale di Seta di imporre a chi lavora negli impianti fissi di condurre i bus su strada, molti lavoratori interessati dal provvedimento aziendale infatti non conducono un bus su strada da anni, nonostante siano in possesso delle specifiche abilitazioni”.
Cosi i sindacati Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl, Faisa Cisal che aggiungono “si tratta di personale non più aggiornato che non è più a conoscenza dei percorsi e ha perso padronanza con la guida su strada di mezzi come i bus e con le contingenti condizioni di traffico cittadino”.
Una situazione che si configura quindi come potenzialmente rischiosa.

“L‘azienda motiva tale decisione con l’emergenza data dalla carenza organica del personale autista – proseguono le Organizzazioni sindacali – ma segnaliamo che è da più di un anno che denunciamo in ogni sede possibile tali carenze di organico e l’utilizzo indiscriminato del lavoro straordinario”.
In quest’ultimo anno sono stati proclamati tre scioperi, due manifestazioni e due conferenze stampa proprio per portare all’attenzione dell’azienda, ma anche della cittadinanza, le tematiche succitate.

“Siamo stati inascoltati dalla controparte intenta a contrastare l’azione sindacale a prescindere dal merito delle richieste – scrivono Filt Cgil, Fit Cisl, Ugl, Faisa Cisal – piuttosto che provvedere a fermare il turnover e ad adottare provvedimenti per risolvere i nodi cruciali del malessere dei lavoratori: più salario e riduzione dell’impegno nei turni. Segnaliamo inoltre che dalla nuova turnazione ad alcuni gruppi di autisti sono stati assegnati numerosi giorni di lavoro, senza turno specifico,, sicché questi ultimi avranno contezza del turno assegnato anche con 8/10 ore di preavviso. Denunciamo che tale modello di gestione del personale – concludono – è devastante per la conciliazione vita-lavoro dei lavoratori e certamente produrrà ulteriori dimissioni“.

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