Verità per Giulio Regeni

CGIL E CISL “MOHAMED NON SIA MORTO INVANO. IL SISTEMA DI PROTEZIONE NON HA FUNZIONATO”

Sull’omicidio del diciottenne Thabet Mohamed Ali, avvenuto nella notte tra martedì e mercoledì alla stazione centrale di Reggio Emilia, intervengono i segretari generali di Cgil Reggio Emilia e Cisl Emilia Centrale, Cristian Sesena e Rosamaria Papaleo.
“Dinnanzi all’assassinio di un ragazzo le prime parole sono quelle del cordoglio verso la famiglia. – affermano Sesena e Papaleo –Prima di tutto è morto un ragazzo: i suoi precedenti con la giustizia vengono dopo. Oggi non parleremo delle problematicità della zona stazione, per le quali da tempo siamo al lavoro con le associazioni del quartiere, ma come sindacati poniamo alcuni interrogativi sul sistema europeo e nazionale dell’accoglienza e sulla rete territoriale dell’assistenza”.


“A quanto si è appreso questo giovane è giunto minorenne a bordo di un gommone a Lampedusa alcuni anni fa – proseguono i segretari generali -. Poi ha iniziato la sua peregrinazione per l’Italia, evidentemente sfuggendo alla rete di inserimento sociale e/o regolarizzazione. Stupisce che, un minore non accompagnato, per quanto identificato, sia potuto sfuggire alle disposizioni d’accoglienza o, laddove esse abbiano inizialmente funzionato, nel giro di poco tempo possa avere peregrinato per il Paese, commettendo alcuni piccoli reati, giungendo a Reggio come senza dimora e, in un piccolo miracolo di solidarietà, intrecciare rapporti amichevoli con i volontari de ‘La Nuova Luce’”.


“C’è una protezione internazionale, in questo caso, che deve funzionare e non può e non deve lasciare i minori in balia del malaffare, pur l’Italia disponendo della legge per i minori stranieri non accompagnati (Legge 47 in vigore dal 6 maggio 2017). Stiamo parlando di 20.680 ragazzi e bambini presenti in Italia (dato aggiornato ad aprile 2023), che vede l’Emilia-Romagna al terzo posto per presenza di questi giovani che, nell’ordine, provengono da Egitto (24,6%), Ucraina (22,8%, questo a causa della fuga dal conflitto), Tunisia (9%), Albania (6%) e altri Paesi. Solo ad aprile di quest’anno nel nostro Paese sono entrati altri 2046 minorenni e diverse decine giungeranno o sono già a Reggio Emilia”.
“Riteniamo pertanto che questi accadimenti impongano al più presto la modifica della Testo unico sull’immigrazione, attraverso anche il superamento della Legge Bossi Fini – concludono Sesena e Papaleo – per consentire alle persone presenti in Italia di ottenere il permesso di soggiorno e consentire la loro emersione alla luce del sole. Sono troppe le aree grigie che, come osserviamo, sfuggono ai controlli sociali o di sicurezza del territorio. Vorremmo che Mohamed non fosse morto invano”.

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