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CGIL
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DALLA PARTE DI SILVIA ROMANO. “LE INGIURIE NON SONO OPINIONI, SONO PIETRE CHE FANNO MALE E VANNO DENUNCIATE”
Una bottiglia lanciata contro l’abitazione a Milano di Silvia Romano. Un pesantissimo coro di insulti sui social. Le…
CUTRO STA A EDO COME 1 A 400
Tre giorni, tre processi di mafia che hanno a che fare con la cosca emiliana di ‘ndrangheta e con il baricentri del suo agire: Brescello e la provincia reggiana. Mercoledì 13 a Bologna udienza preliminare di Grimilde, con alla sbarra i Grande Aracri ancora liberi dopo Aemilia, i loro parenti viadanesi e i loro compagni di affari, anzi affaroni, economici illeciti.
GRAZIE PREFETTO DE MIRO. IL SUO RIGORE E IL SUO CORAGGIO NON ANDRANNO MAI IN PENSIONE
“Cara dott.ssa Antonella De Miro, nei giorni in cui lei guadagna la pensione, dopo quarant’anni di infaticabile lavoro…
FASE 2 EMERGENZA COVID: NUOVI ORARI DI APERTURA CGIL
TUTTI GLI ORARI IN PDF
PERICOLO CORONAVIRUS. IL BOSS NICOLINO GRANDE ARACRI CHIEDE I DOMICILIARI, SENTENZA DI SCARCERAZIONE PER ROMOLO VILLIRILLO
Ogni giorno la lista si allunga, ma non è quella dei contagiati da coronavirus. È la lista dei condannati per mafia che nel coronavirus vedono un valido motivo per chiedere misure alternative al carcere. Una lista che preoccupa, tanto da spingere il governo, su proposta del ministro Bonafede, ad approvare il 29 aprile un decreto legge che rende obbligatorio il parere delle Procure Antimafia e, nel caso di detenuti al 41 bis, anche quello del Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, per il pronunciamento dei giudici competenti.
1°MAGGIO: LA FESTA DEI LAVORATORI A REGGIO EMILIA NEI MANIFESTI DAGLI ANNI ’60 AI ’90
I manifesti che pubblichiamo in questa pagina, in occasione del 1°Maggio 2020, una Festa dei Lavoratori che non…
1 MAGGIO 2020: IL LAVORO IN SICUREZZA PER COSTRUIRE IL FUTURO
Quest’anno la Festa dei Lavoratori non potrà essere celebrata in piazza, non potrà tenersi il tradizionale corteo…
ANTICIPAZIONE BANCARIA DEI TRATTAMENTI DI CASSA INTEGRAZIONE: COME FUNZIONA
MODULISTICA PROTOCOLLO REGIONALE MODULO A (a cura del lavoratore) MODULO B (a cura dell’azienda) MODULO C (a cura…
IL TRIBUNALE DI REGGIO DICE NO AI DOMICILIARI: ANGELO GRECO RESTA IN CARCERE
Abbiamo scritto che in questi giorni si moltiplicano le domande di misure alternative al carcere da parte di detenuti per reati di mafia, anche in Emilia Romagna. Uomini indagati o condannati in Aemilia, in Grimilde e in altri processi per ‘ndrangheta, che presentano istanze sulla base delle proprie precarie o sospette condizioni di salute, o perché ritengono di correre rischi di contagio dietro le sbarre.
SVASTICHE A CAVRIAGO ALLA VIGILIA DEL 25 APRILE. LA CGIL ESPRIME NETTA CONDANNA “Non abbassare la guardia”
Non può passare sotto silenzio il rigurgito fascista che questa notte si è manifestato a Cavriago attraverso l’imbrattamento…
25 APRILE: BOSCO: “L’ITALIA RINASCERA’ E SARA IL LAVORO A SALVARLA”
In questi ultimi due mesi la nostra vita, le nostre azioni, i nostri pensieri sono tutti concentrati su…
CONDANNATI E CARCERATI PER MAFIA CHIEDONO I DOMICILIARI. UNA LUNGA LISTA IN EMILIA ROMAGNA
Ci sono i malati immaginari della commedia di Molière e i contagiati immaginari dei processi di mafia in Emilia Romagna. Uomini condannati per il 416 bis o arrestati nelle grandi inchieste sulla ‘ndrangheta, che hanno sommerso di richieste provenienti da diverse carceri italiane il Tribunale competente di Bologna con il medesimo leitmotiv: qui rischiamo di ammalarci di coronavirus, dateci gli arresti domiciliari. La preoccupazione che l’assalto ai Giudici per le Udienze Preliminari e al Tribunale del Riesame si moltiplichi in Emilia Romagna è forte, specialmente dopo le recenti scarcerazioni di Francesco Bonura, boss di Cosa nostra detenuto in regime di 41 bis, e di uomini importanti della ‘ndrangheta di Gioia Tauro e Lamezia Terme. Interviene anche la politica e il presidente del gruppo PD in Commissione Antimafia Franco Mirabelli ne chiede l’immediata convocazione, perchè: “Le scarcerazioni decise dalla magistratura di sorveglianza, generano giusta preoccupazione e amarezza, soprattutto tra le vittime delle mafie”.