Verità per Giulio Regeni

poli vivaldo

Segue i corsi dell’Istituto «G. Chierici» di Reggio Emilia, ma si dichiarerà sempre autodidatta. La sua formazione artistica si basa dapprima sullo studio dell’Impressionismo e, in seguito, dell’Espressionismo e del Cubismo. Successivamente si interessa alle ricerche sviluppatesi in seno al movimento dell’Astrattismo concretista. Nel corso degli anni Cinquanta avversa il realismo per schierarsi decisamente a favore delle ricerche aniconiche e dell’autonomia dell’arte. Le sue opere di questo periodo sono caratterizzate da un forte e rigoroso impianto strutturale. Nel 1948 espone alla Biennale di Venezia (vi parteciperà anche nell’edizione successiva). Nel 1951 prende parte alla Mostra di Artisti Contemporanei a Berna e alla Quadriennale di Roma (vi tornerà ad esporre nel 1956). Dalla fine degli anni Cinquanta allestisce numerose esposizioni personali e collettive. A un anno dalla sua scomparsa, gli viene dedicata un’importante mostra postuma nel Teatro Municipale di Reggio Emilia.