Verità per Giulio Regeni

CARO ENERGIA: LE IMPRESE NON AGITINO LO SPETTRO DEL RISCHIO OCCUPAZIONALE

L’incremento ormai fuori controllo del costo del gas interroga la campagna elettorale in corso e allarma il mondo imprenditoriale locale.
Una problematica su cui la Cgil e Federconsumatori hanno posto da mesi l’accento chiedendo un maggior protagonismo della politica a tutti i livelli.
Non è però paventando licenziamenti di massa che si risolve una situazione che travalica i confini nazionali.

“Credo sia fuori luogo parlare di chiusure e licenziamenti: così si aumenta solo il rischio esplosione di una rabbia sociale che già è presente nel nostro Paese – dichiara Cristian Sesena, Segretario Generale della Cgil Reggio Emilia -.Nel dibattito sul caro energia nessuno cita la necessità di aumentare salari e pensioni per permettere a lavoratori e pensionati di reggere almeno in parte l’onda d’urto degli aumenti. È necessario poi riprendere con serietà e radicalità la partita della tassazione degli extraprofitti dei player del mercato dell’energia e destinare il maggior gettito alla calmierazione dei prezzi”.

Una partita che si gioca sicuramente sul piano nazionale ma che non esime il territorio dal fare la sua parte: “Abbiamo a più riprese sollecitato la Provincia a convocare il tavolo per il lavoro previsto dal Patto sottoscritto solo pochi mesi fa con tutte le parti sociali. Riteniamo quella la sede più idonea per affrontare i problemi dei lavoratori e delle aziende” conclude Sesena che commenta l’idea di Confcommercio di far pubblicare ai propri associati la copia delle bollette per testimoniare il salasso che le stesse stanno subendo: “si preparino ad avere clienti che esibiranno le loro bollette domestiche chiedendo sconti e rateizzazioni.”

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