Verità per Giulio Regeni

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I RISCHI POST-COVID

“Nel corso dell’intero processo Aemilia sono emerse le proficue collaborazioni instaurate tra l’imprenditoria emiliana e la ‘ndrangheta. Analizzando una vicenda estorsiva è emersa la figura dell’imprenditore modenese Augusto Bianchini… Il suo rapporto con esponenti del sodalizio mafioso affonderebbe le radici in un tempo assai più risalente, grazie alla collaborazione instaurata sull’altro terreno elettivo di azione del binomio imprenditoria/‘ndrangheta, sarebbe a dire quello della falsa fatturazione.”
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LA FAMIGLIA BIANCHINI: IL CASO PIÙ COMPLESSO DI AEMILIA

“Nel corso dell’intero processo Aemilia sono emerse le proficue collaborazioni instaurate tra l’imprenditoria emiliana e la ‘ndrangheta. Analizzando una vicenda estorsiva è emersa la figura dell’imprenditore modenese Augusto Bianchini… Il suo rapporto con esponenti del sodalizio mafioso affonderebbe le radici in un tempo assai più risalente, grazie alla collaborazione instaurata sull’altro terreno elettivo di azione del binomio imprenditoria/‘ndrangheta, sarebbe a dire quello della falsa fatturazione.”
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BLASCO, SERGIO E LA “CARENZA PROBATORIA”

Ci sono tre personaggi, nella storia di ‘ndrangheta narrata dal processo Aemilia, legati oltre ogni ragionevole dubbio da un vincolo di profonda amicizia, cementata in anni e anni di un vissuto comune che emerge pure dai tanti capi di imputazione di cui debbono rispondere in solido. Sono il collaboratore di giustizia Antonio Valerio e i due suoi compari d’avventure Eugenio Sergio e Gaetano Blasco.