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CENTRO TEATRALE MAMIMO: FIRMATO IL PRIMO INTEGRATIVO AZIENDALE. OTTENUTE TUTELE FONDAMENTALI PER I LAVORATORI CON LA PARIFICAZIONE TRA TUTTI I DIPENDENTI ALL’INTERNO DEL TEATRO

E’ stato sottoscritto nei giorni scorsi il primo integrativo aziendale del Centro Teatrale MaMiMò. Un accordo che rappresenta una svolta per un’eccellenza del panorama culturale reggiano e che si concretizza ora, attraverso l’assistenza sindacale della Slc Cgil, in un protocollo che prova a far uscire dalla precarietà i lavoratori di un settore troppo spesso imbrigliato in logiche di indeterminazione contrattuale.

“L’unicità di questo accordo – spiega Marta Di Berardino, funzionaria Slc Cgil che ha seguito i lavoratori del MaMiMo – sta nella stabilizzazione dei lavoratori della Compagnia che, in qualità di attori e registi, non avevano mai avuto accesso a tutti quei benefici quali Tfr, ferie e permessi propri dei contratti a tempo indeterminato di qualunque ambito ma che per la categoria del personale artistico, afferente al Ccnl dei Centri di Produzione Culturale, erano pressoché un’utopia”.

Si tratta dell’ottenimento di tutele fondamentali per i lavoratori con la parificazione all’interno del Teatro tra tutti i dipendenti che siano essi artisti, tecnici od amministrativi.
“I benefici portati da questo integrativo avranno una grande risonanza nell’ambiente poiché questa spinta verso l’equiparazione è il fulcro di una visione più ampia del settore che si spera possa esser di esempio per tutte quelle realtà come il MaMiMò che credono si possa vivere della propria arte senza rinunciare a delle sicurezze imprescindibili.” conclude Di Berardino.

Un traguardo che è stato possibile raggiungere anche grazie al sostegno della Camera del Lavoro di Reggio Emilia che ha creduto in un progetto fortemente voluto dalla Slc la quale riteneva necessario dedicarsi con più attenzione all’ambito culturale, valorizzandolo, nonostante le criticità ben note del settore.

“Si è riusciti in questo modo a creare un ponte con i lavoratori – sottolinea la Slc Cgil – proprio in virtù del fatto che mai prima d’ora nella nostra provincia avevano avuto a disposizione una figura dedicata, capace di dare risposte alle problematiche tipiche di una realtà estremamente fluida ed articolata come quella del mondo dello spettacolo”.

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