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SICAM WERTHER VERSO LA LIQUIDAZIONE. LA FIOM “ORA APRIRE UN TAVOLO DI CRISI IN REGIONE CON L’OBIETTIVO DI TUTELARE OCCUPAZIONE E SALARI”

E’ notizia di questi giorni quella che vede il rigetto per “inadeguatezza” da parte del Tribunale di Bologna del piano industriale presentato nel concordato della Sicam Werther.
Un rigetto che pone le condizioni per la revoca del concordato di Gruppo e l’apertura della procedura di liquidazione giudiziale, ma con l’esercizio provvisorio, in continuità.

“Un elemento, quest’ultimo, che assieme alla richiesta che faremo come Fiom Cgil di aprire un tavolo di crisi presso la Regione Emilia Romagna, si configura come elemento utile per continuare a tutelare occupazione, salario e non da ultimo tutto l’indotto collegato alle due Aziende”.
Cosi la Fiom provinciale che in una nota aggiunge “abbiamo già incontrato i curatori e l’esperto nominato dal Tribunale e nei prossimi giorni andremo in assemblea per incontrare le lavoratrici e i lavoratori”.

Le tute blu della Cgil sono da ormai due anni impegnate nel seguire evoluzioni e modifiche avvenute nelle domande di concordato presentate al Tribunale di Reggio Emilia e, come Gruppo, al Tribunale di Bologna (il primo di Gruppo con il nuovo Codice di crisi dell’impresa).

“Grazie alla solidarietà tra dipendenti, attraverso la stipula di accordi sindacali collettivi e l’utilizzo alternato tra le Aziende di strumenti come il Contratto di Solidarietà e la Cassa Integrazione Ordinaria, siamo stati partecipi di un processo difficile e complicato con un unico obbiettivo: tutelare i livelli occupazionali e salvaguardare il salario delle lavoratrici e dei lavoratori” – continua la nota della Fiom.

In questi anni complicati il dato occupazionale delle due aziende è diminuito in modo importante: la Sicam nel 2021 contava 106 dipendenti, nel 2024 sono 50; la Werther passa da circa 70 nel 2020 a circa 60 nel 2024, di cui 11 nella sede di Lonigo (VI).
“La condizione appena descritta nella quale si trovano entrambe le Aziende è figlia di una gestione troppo disinvolta da parte del vecchio managment – conclude Davide Franco della Segreteria della Fiom provinciale -. Senza una strategia definita e risorse per investimenti sono mancate le basi per un sano progetto industriale. Trovarsi, inoltre, davanti ad aziende che hanno un prodotto di qualità, riconosciuto dal mercato, amplifica il senso di frustrazione e rabbia”.

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