Verità per Giulio Regeni

STUDIO CASTIGLIONI: SALA GREMITA A RUBIERA PER L’ASSEMBLEA DI FEDERCONSUMATORI E SUNIA

CGIL “OCCORRE CHE GLI ATTORI COINVOLTI SI FACCIANO CARICO DEL PROBLEMA PER RISOLVERE LA SITUAZIONE”

Sala gremita ieri sera a Rubiera per l’assemblea pubblica che si è svolta, dopo quella di Scandiano dello scorso 5 febbraio, a cui hanno partecipato oltre cento condomini abbandonati dallo studio Castiglioni portando a oltre quattrocento la platea di famiglie coinvolte sul nostro territorio.

“Rabbia, sgomento, incredulità, smarrimento i sentimenti espressi dalla platea”sottolineano gli organizzatori, Federconsumatori, Sunia e Cgil

Presenti, insieme al Sindaco Emanuele Cavallaro, Luca Chierici della Segreteria della CGIL reggiana, Rino Soragni di Federconsumatori e Carlo Veneroni del Sunia insieme ai propri legali, che si sono da subito messi a disposizione degli inquilini per valutare tutte le strade percorribili al fine di cercare di ridurre al massimo il danno causato dallo Studio Castiglioni.

“Quanto accaduto, per dimensioni e riverbero sul tessuto sociale di Reggio, non ha precedenti, occorre che l’attenzione sulla vicenda resti alta; tutti gli attori istituzionali della città, ciascuno per le proprie competenze, debbono farsi carico del problema e fare la loro parte per dare le più ampie tutele possibili a queste famiglie – dichiara Luca Chierici – .Auspichiamo che anche la Procura della repubblica proceda celermente nel lavoro di indagine al fine di acclarare tutte le eventuali responsabilità della Castiglioni, ciò che è accaduto non deve ripetersi”.

Sunia e Federconsumatori hanno invitato tutti gli attori economici, a partire dai gestori delle utenze e le banche, a fare la loro parte comprendendo la straordinarietà di quanto accaduto.

“Non è possibile pensare a rateizzazioni di bollette insolute inconsapevolmente da parte dei condomini limitate a 4 o 5 rate, occorre garantire piani più dilatati andando a ridurre il più possibile o eliminare gli interessi; inoltre la pretesa di alcuni istituti di credito di utilizzare tutti i 90 giorni consentiti dalla legge per fornire ai condomini o loro rappresentanti i dati relativi ai conti correnti degli stabili coinvolti appare totalmente inappropriata e fuori luogo. L’eccezionalità della situazione – conclude Chierici – richiede maggiore sensibilità da parte di tutti”.

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