Verità per Giulio Regeni

TRASPORTO PUBBLICO LOCALE. LA CGIL “IL TAGLIO DELLE CORSE NON AFFRONTA I PROBLEMI MA LI NASCONDE DIETRO UN’IDEA DI CITTA’ POCO MODERNA E POCO GREEN”

LA CGIL “IL TAGLIO DELLE CORSE NON AFFRONTA I PROBLEMI MA LI NASCONDE DIETRO UN’IDEA DI CITTA’ POCO MODERNA E POCO GREEN”

“La scelta dell’Agenzia per la mobilità di operare un taglio delle corse del TPL è un errore che sancisce la resa del sistema pubblico del trasporto locale, che rinuncia così a risolvere i pur ben noti problemi e disservizi che già colpiscono l’utenza con una decisione che se possibile li aggrava”.

Cosi la Cgil provinciale, insieme alla Filt, interviene su un provvedimento che “di fatto si nasconde i problemi sotto il tappeto e li “istituzionalizza” rinunciando a quel ruolo di servizio pubblico che dovrebbe puntare ad un sistema di trasporto in grado di dare alla cittadinanza un modello– efficiente ed efficace – di mobilità urbana alternativo a quello dell’auto privata”.

In una città di medie dimensioni come Reggio Emilia, che punta ad essere una città attraente e moderna, il tema sollevato dal sindacato racchiude tutte le contraddizioni di una scelta che non guarda al sostenibile e al futuro ma si richiude su vecchie logiche macchina-centriche.

“La scelta infatti di rinunciare a parte del servizio per le corse previste oltre le ore 15.00 certifica che il sistema di trasporto pubblico viene inteso come mero strumento di mobilità per gli studenti da e verso le scuole, ma rinuncia in toto a dare un servizio utile ed attrattivo al resto della popolazione – sottolineano Cgil e Filt – Che le Istituzioni accettino passivamente di ridurre il servizio di corse urbane nel primo pomeriggio è un arretramento non immaginabile”.

“Chi dovrà spostarsi in fasce orarie diverse da quelle scolastiche sarà sempre più costretto all’utilizzo del mezzo privato, con conseguente impatto sull’intera mobilità cittadina, sulla qualità dell’aria e con buona pace di coloro che proclamano di volere una Reggio sempre più “green” e a misura d’uomo, moderna anche dal punto di vista dei servizi di mobilità. – continuano – Insomma, un modello di TPL ancorato al passato e che condanna inevitabilmente chi non può utilizzare neppure il mezzo privato a dover rinunciare alla mobilità come servizio considerato tra i “minimi essenziali””.

Una decisione che peraltro arriva a poche ore da un incontro previsto presso la Prefettura di Reggio Emilia, convocato su richiesta delle Organizzazioni Sindacali, per provare, ancora una volta, a ricercare soluzioni condivise.

“Azienda ed Agenzia per la mobilità continuano a decidere unilateralmente rifiutando un confronto costruttivo e prendendo di nuovo la decisione sbagliata. Se si rinuncia ad investire sulla qualità del lavoro degli autisti e a dare risposte concrete per rendere dignitoso un lavoro che continuerà a perdere attrattiva, si rinuncia a dare risposte alla città. Il taglio delle corse, inoltre, potrebbe comportare un ulteriore peggioramento dei turni di lavoro, con allungamento dei nastri orari e il rischio, più che reale, che le dimissioni degli autisti aumentino e il problema si avviti in una spirale senza uscita”.

“Ci risulta infine che molte delle corse tagliate saranno quelle degli operatori “su concessione”, questo dimostra che la strada è la reinternalizzazione di tutto il servizio. – concludono Cgil e Filt – Siamo alla resa della politica, alla vittoria di chi considera il servizio pubblico come fallimentare ed ha in mente un modello di società che non garantisce servizi a coloro che ne avrebbero davvero bisogno”.

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