Verità per Giulio Regeni
Browsing Category

CGIL

619 articoli
Continua a leggere...

“BOSCHETARI” IN ROMAGNA

I “boschetari” in rumeno sono i senza tetto, i vagabondi, i barboni. Se vuoi offendere uno gli puoi dire: “Ce, trăiesti într-un sat de boschetari??” Che significa: “Ma dove vivi, in un villaggio di barboni?”
Continua a leggere...

UNA CREPA IN PROCURA

Martedì 16 giugno 2020 è una data da ricordare nella lunga vicenda processuale di Aemilia. Per la prima volta, da quando l’allora Sostituto Procuratore Antimafia Marco Mescolini presentò richieste di misure cautelari che portarono agli arresti del gennaio 2015, emerge una diversa valutazione dei fatti e della loro rilevanza, all’interno della stessa Magistratura che esercita l’azione penale. Magari c’erano anche prima di oggi, diversità di opinione, come è legittimo e umano, ma certamente mai si erano manifestate in aula. Martedì 16 giugno invece il Sostituto Procuratore Generale dott. Valter Giovannini, discutendo in Corte d’Appello a Bologna il caso dell’imputato e imprenditore Gino Gibertini, condannato nel 2018 a otto anni per estorsione aggravata dal metodo mafioso, ha chiesto per lui l’assoluzione, associandosi così alla richiesta dei legali difensori, Tommaso Guerini e Luca Pastorelli. In primo grado i PM di Aemilia avevano invece chiesto 17 anni di carcere.
Continua a leggere...

UN GIOVEDÌ COME TANTI…

Giovedì 11 giugno: alle prime luci dell’alba alcuni carabinieri provenienti dalla Brianza e da Como, assieme ai colleghi del Comando Provinciale di Reggio Emilia, perquisiscono l’abitazione di un imprenditore calabrese incensurato, di 61 anni, che abita a Sant’Ilario d’Enza, al confine tra le province di Reggio e di Parma.
Continua a leggere...

TRASI MUNNIZZA E N’IESCI ORO

La frase del titolo, intercettata e registrata, l’ha pronunciata un trapanese “uomo d’onore”: Vincenzo Virga, la cui famiglia era specializzata nello smaltimento clandestino di rifiuti ospedalieri e pericolosi.
Continua a leggere...

LE NAVI A PERDERE DI FRANCESCO FONTI (terza parte)

Non è solo il collaboratore di giustizia Francesco Fonti che mette in moto le indagini in Italia sul commercio clandestino di rifiuti tossici e sulle navi a perdere affondate nel Mediterraneo con il loro carico nocivo. Un esposto di Legambiente del marzo 1994 denuncia l’esistenza di discariche abusive con materiale radioattivo in Asprimonte: quelle che la cupola della ‘ndrangheta vede di malocchio a casa propria e apprezza invece all’estero o in fondo al mare.
Continua a leggere...

LE NAVI A PERDERE DI FRANCESCO FONTI (seconda parte)

Il memoriale del collaboratore di giustizia Francesco Fonti, consegnato alla Direzione Nazionale Antimafia nel 2005, ci porta dritto agli anni Novanta e alle navi della Shifco, a suo dire utilizzate per il trasporto clandestino di rifiuti tossici e radioattivi in cui riuscì ad infilarsi la ‘ndrangheta. Shifco è il nome di una società di diritto somalo proprietaria di sei imbarcazioni donate dal Governo italiano al paese africano. Una flotta di pescherecci e navi frigo che viene poi affidata ad una seconda società, la Shifco Malit srl, costituita nel gennaio del 1990 a Mogadiscio.