Flai Cgil e Fai Cisl: “lavoratori essenziali, disponibili e sempre presenti ma l’azienda non vuole riconoscergli il premio previsto dal contratto integrativo”
Lo scorso 1° aprile si è svolto un incontro presso la sede di Unindustria Reggio Emilia tra le delegazioni della Grissin Bon e le Organizzazioni Sindacali di categoria sul controverso tema del reale rispetto, da parte dell’Azienda, del Contratto integrativo aziendale .
Già nei mesi precedenti, a fronte di continue richieste di confronto da parte della Rsu Aziendale sui temi della salute e sicurezza, del mercato del lavoro, del calendario ferie e di verifica dell’andamento dei dati legati al salario di produttività, “la Direzione Aziendale non si era mostrata disponibile a fornire risposte approfondite approntando risposte superficiali e perentorie senza possibilità di avviare un reale confronto” – spiegano Flai Cgil e Fai Cisl.
Un percorso che ha visto il suo epilogo nell’incontro del 1 aprile scorso quando la Grissin Bon ha comunicato i dati definitivi degli obiettivi che compongono il premio di produttività per l’anno 2020, “limitandosi a dichiarare che gli obiettivi negoziati nell’Accordo integrativo aziendale non erano stati raggiunti nella loro quasi totalità – spiegano i sindacati – eccetto per quello della redditività, abbondantemente raggiunto, e che la disponibilità aziendale si sarebbe limitata all’erogazione di poco più del 50% del premio previsto per l’anno 2020 dall’Integrativo”.
Un atteggiamento, quello dell’Azienda, che ha nella sostanza evitato di prendere in considerazione le sollecitazioni sindacali per l’apertura di un confronto nel merito dei dati, al fine di trovare una soluzione che riconoscesse il giusto e meritato premio ai dipendenti, anche in considerazione della straordinarietà del momento.
“Grissin Bon spa oltre ad essere una delle realtà più rilevanti nel panorama industriale alimentare del nostro territorio è un Azienda che nel corso del 2020 non ha risentito della crisi innescata dalla pandemia in atto, aumentando i volumi di produzione. A testimoniarlo i dati positivi della redditività.– sottolineano Giovanni Velotti e Marco Ganzerli, segretari di Flai Cgil e Fail Cisl -. La decisione dell’Azienda di non voler entrare nel merito dei dati, limitandosi a comunicare i soli parametri raggiunti alla controparte sindacale, costituisce un atto grave di evasione da un obbligo contrattuale ed un segnale evidente del peggioramento della qualità delle relazioni sindacali. A ciò si aggiunga che Grissin Bon è una delle pochissime realtà industriali reggiane a non aver comunicato la formale adesione al rinnovo del CCNL del 31 luglio 2020, essendosi arroccata su una posizione puramente pregiudiziale ed incomprensibile se paragonata al panorama generale del settore industriale alimentare”.
Al termine dell’incontro Flai Cgil e Fai Cisl hanno indetto un’assemblea dei dipendenti nella quale è stato proclamato lo stato d’agitazione sindacale.
Con voto palese, i lavoratori nelle assemblee, che hanno visto la presenza di 150 dipendenti, hanno approvato (con quattro astenuti) la proposta avanzata dalle Organizzazioni sindacali di avviare da lunedi 12 aprile una prima fase di mobilitazione con il blocco di tutte le prestazioni effettuate in flessibilità e/o straordinario ed un pacchetto di 16 ore di sciopero nella disponibilità della Rsu aziendale, da attuarsi con modalità e durata decise di volta in volta dalla stessa Rsu entro il 30 aprile .
Lo stato di agitazione viene esteso ed interesserà anche tutti i lavoratori in somministrazione a termine e staff leasing.