Verità per Giulio Regeni

PRIMA INDAGINE SULLA SANITA’ TERRITORIALE REGGIANA

IL SERVIZIO OFFERTO DAI MEDICI DI MEDICINA GENERALE

Con questa indagine, FEDERCONSUMATORI, SPI e FP CGIL di REGGIO EMILIA, AUSER REGGIO EMILIA, desiderano fornire un contributo informativo alla descrizione della situazione attuale di uno dei servizi che sono pilastro della sostenibilità sociale: la Sanità territoriale e il servizio fornito dai medici di medicina generale.

Sono stati indagati gli aspetti oggettivi che caratterizzano questi servizi, fondamentali per la tenuta del sistema socio-economico, ma anche il percepito dei pazienti, aspetto quest’ultimo non sempre evidenziato in modo accurato e troppo spesso nascosto nei meandri di complessi indicatori di performance.

I risultati dell’indagine giungono mentre siamo ancora al centro di una pandemia che non solo ha messo in crisi, soprattutto nelle prime fasi, il sistema sanitario ma che ha modificato radicalmente il nostro modo di lavorare, di spostarci, di vivere gli spazi, di gestire la vita quotidiana e di vivere il rapporto con i servizi sanitari. In questo contesto, ancora di più, occorre rilanciare il sistema sanitario universale. Occorre migliorare l’efficacia dell’assistenza, sia nelle prestazioni che nelle tempistiche, per fare fronte a nuovi bisogni e a nuove fragilità.

Una generazione di medici di famiglia è arrivata meritatamente all’età della pensione, ma lo spazio lasciato libero non viene occupato da altri medici; una carenza di organici conclamata che ricade pesantemente sui servizi e sui cittadini.

La finalità dell’indagine non è “dare dei voti o costruire una pagella della sanità reggiana”. L’obiettivo è consegnare, in modo costruttivo, un quadro informativo che possa essere utile a chi è chiamato a compiere le scelte in materia di programmazione e di pianificazione dei servizi. Questo nella sopracitata situazione attuale di estrema complessità, con forte pressione sul sistema sanitario e con la necessità di implementare e incrementare il numero dei medici di famiglia e, più in generale, i servizi presenti sui territori. Una situazione, quindi, in cui ancora di più, “il paziente” deve essere al centro dell’attenzione.

L ’indagine statistica (735 interviste, con un tasso di campionamento in linea con le principali Rilevazioni Ufficiali dell’Istat), è strutturata tramite un piano di campionamento che ha previsto una prima fase di indagine, da qui il sottotitolo “prime evidenze campionarie”, condotta diffusamente e in modo aperto sul complesso dei 42 comuni reggiani. E’ stato diffuso un questionario a compilazione anonima online (https://www.limesurvey.org). La prima fase di indagine è stata condotta nel periodo luglio-settembre 2021. Tramite il questionario vengono rilevate sia variabili quantitative/oggettive, sia variabili qualitative funzionali a indagare elementi di percezione dell’intervistato. La seconda fase amplierà il campione con l’obiettivi di portare alla rappresentatività territoriali per le principali variabili descrittive.

Il Piano di campionamento ha previsto oltre alla compilazione online, promossa direttamente via email e tramite apposita campagna di pubblicizzazione via Social, la somministrazione diretta nei singoli territori dei questionari tramite intervista e tramite compilazione assistita (soprattutto per le persone anziane)

Le risultanze relative a questa prima fase, pur se di natura territoriale aggregata, consentano di desumere alcune prime importanti indicazioni relative alle seguenti dimensioni principali:

  • CARATTERISTICHE, ORGANIZZAZIONE E UTILIZZO DEL SERVIZIO FORNITO DAL MEDICO DI MEDICINA GENERALE
  • PRINCIPALI PUNTI DI CRITICITA’ PERCEPITI NEL SERVIZIO FORNITO DAL MEDICO DI MEDICINA GENERALE
  • PRINCIPALI PUNTI DI FORZA PERCEPITI NEL SERVIZIO FORNITO DAL MEDICO DI MEDICINA GENERALE
  • GRADIMENTO DEL SERVIZIO OFFERTO DAL MEDICO DI MEDICINA GENERALE
  • VISIONE ATTUALE E FUTURA DEL SERVIZIO OFFERTO DAL MEDICO DI MEDICINA GENERALE E DAI SERVIZI SANITARI

La prima fase del disegno di campionamento delinea un quadro provinciale dove già sono chiaramente identificabili alcuni aspetti e alcune dinamiche. L’indagine consegna un quadro positivo della sanità reggiana e dell’operato dei medici di famiglia, ovviamente con margini di miglioramento su vari aspetti. La figura del medico di medicina generale è una figura percepita come centrale dagli intervistati, relativamente alla quale occorre rivedere alcuni aspetti organizzativi e di interrelazione con i servizi territoriali.

Il 52,9% dei rispondenti ha iniziato il proprio rapporto con l’attuale medico di base da almeno 5 anni. Il 26,5% dei rispondenti ha il proprio medico di base da un periodo compreso fra 1 e 5 anni e il 20,6% da meno di un anno. Il 65,8% degli intervistati si reca dal proprio medico di famiglia raramente, il 24,8% mediamente una volta al mese e il 9,4% con una frequenza superiore. Tali incidenze risultano ovviamente strettamente correlate alla fascia di età (con valori di utilizzo del servizio che incrementano al crescere della fascia di età del rispondente). Il 49% degli intervistati dichiara la presenza dell’ambulatorio del proprio medico all’interno del proprio quartiere/frazione. Il 47,7% all’esterno del proprio quartiere/frazione, ma comunque nel comune in cui si vive, mentre il 3,3% degli intervistati deve spostarsi all’esterno del comune di domicilio per recarsi in ambulatorio. Il 65,5% degli intervistati dichiara che l’ambulatorio del proprio medico è organizzato con una segreteria per la gestione dei pazienti. Il 59,8% degli intervistati ha indicato che il proprio medico lavora solo, il 24,3% ha risposto che lavora con un gruppo di professionisti e il 14,4% dei rispondenti ha evidenziato il lavoro all’interno di una Casa della salute. Con riferimento a questa ultima modalità, è stato chiesto se, rispetto al passato, ci fosse stato un miglioramento del servizio: il 23,4% dei rispondenti ha evidenziato un miglioramento nel servizio fornito all’interno della Casa della salute, il 17% un peggioramento mentre il 59,6% dei rispondenti non ha evidenziato variazioni. Il 75% dei rispondenti ha attivato il fascicolo sanitario elettronico (incidenza % che decresce al crescere della fascia di età).

14 Il 16% del complesso dei rispondenti indica come migliorata o molto migliorata nel tempo la qualità del servizio offerto dal proprio medico di medicina generale. Il 55% non evidenzia modifiche rispetto al passato, mentre il 29 % dei rispondenti evidenzia una dinamica di peggioramento. Alla richiesta di esprimere un grado di giudizio, su scala da 1 a 10, sull’attuale livello di gradimento del proprio medico di famiglia, il 20% del complesso dei rispondenti ha espresso un giudizio pari a 6, il 42,6% ha fornito come valutazione 7 o 8 mentre il 29,8% ha indicato i valori 9 e 10. Di contro, il 12,5% dei rispondenti ha giudicato non soddisfacente il livello di gradimento del proprio medico di base (valori 4 e 5) e il 5,1% ha indicato livelli inferiori (1,2,3). Il livello di giudizio medio per il complesso dei residenti risulta pari a 7,0. Gli intervistati con il medico che lavora all’interno di un gruppo di professionisti evidenziano livelli di soddisfazioni proporzionalmente più elevati. Nel 2020/21 sono stati 241 i rispondenti che hanno contattato il medico di base per problematiche relative al Covid-19. Di questi il 96% (205 unità) dichiara di avere avuto l’assistenza di cui aveva bisogno.

L’analisi evidenzia, nel suo complesso, un aspetto principale, un filo conduttore: i pazienti chiedono “di essere ascoltati di più, di avere un peso diverso nel rapporto con il medico e con il sistema sanitario”. Questa richiesta si declina in varie modalità che rappresentano dimensioni di lettura diverse dei risultati campionari. Due esempi su tutti: le persone anziane chiedono più visite e più servizi domiciliari. Chiedono, inoltre, di migliorare i rapporti interpersonali con i medici e la qualità del tempo dedicato alla visita. Le persone in età lavorativa chiedono, invece, prioritariamente, l’ampliamento degli orari dei servizi e di apertura degli ambulatori per potere avere la conciliazione con i tempi di vita e di lavoro.

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