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CONDANNATI E CARCERATI PER MAFIA CHIEDONO I DOMICILIARI. UNA LUNGA LISTA IN EMILIA ROMAGNA

Ci sono i malati immaginari della commedia di Molière e i contagiati immaginari dei processi di mafia in Emilia Romagna. Uomini condannati per il 416 bis o arrestati nelle grandi inchieste sulla ‘ndrangheta, che hanno sommerso di richieste provenienti da diverse carceri italiane il Tribunale competente di Bologna con il medesimo leitmotiv: qui rischiamo di ammalarci di coronavirus, dateci gli arresti domiciliari. La preoccupazione che l’assalto ai Giudici per le Udienze Preliminari e al Tribunale del Riesame si moltiplichi in Emilia Romagna è forte, specialmente dopo le recenti scarcerazioni di Francesco Bonura, boss di Cosa nostra detenuto in regime di 41 bis, e di uomini importanti della ‘ndrangheta di Gioia Tauro e Lamezia Terme. Interviene anche la politica e il presidente del gruppo PD in Commissione Antimafia Franco Mirabelli ne chiede l’immediata convocazione, perchè: “Le scarcerazioni decise dalla magistratura di sorveglianza, generano giusta preoccupazione e amarezza, soprattutto tra le vittime delle mafie”.