Verità per Giulio Regeni

GIUSTIZIA ALLO SFASCIO

VENERDI 10 MARZO GIORNATA DI MOBILITAZIONE IN TUTTA ITALIA

Considerata l’assenza di riscontro alle molteplici richieste di confronto avanzate da FP Cgil ,Cisl FP e Uil PA, anche al Ministro della Giustizia, e a seguito delllo stato di agitazione del personale indetto nel mese di settembre scorso, i sindacati hanno organizzato a livello nazionale un sit in di protesta nella giornata di oggi presso il Ministero della Giustizia a Roma.

Tra le ragioni la mancanza di calendarizzazione di incontri che arrivino a superare lo stallo causato dall’immobilismo dei vertici del Ministero su questioni che ledono i diritti dei lavoratori e le prerogative sindacali, in un sistema che rischia di collassare a fronte di innumerevoli criticità. Quindi la necessità di costruire un corretto sistema di relazioni sindacali per affrontare in tempi accettabili tutte le questioni che riguardano l’organizzazione del lavoro, i diritti e la retribuzione del personale.

E’ necessario un ampliamento degli organici di tutti i dipartimenti (DOG, DAP, DGMC ed Archivi Notarli) e di un piano straordinario di assunzioni di personale delle funzioni centrali e della Dirigenza, anche attingendo alle graduatorie vigenti e stabilizzando tutto il personale precario, per far fronte alla cronica carenza di personale che rischia di paralizzare le attività necessarie per il funzionamento della macchina amministrativa della Giustizia e dell’esecuzione penale interna ed esterna.- spiegano FP Cgil ,Cisl FP e Uil PA – Procedere con l’attuazione delle procedure di digitalizzazione e smaterializzazione, tra l’altro previste dal PNRR, che sta rallentando i processi”.

Ma in ballo c’è anche l’apertura di un tavolo di confronto per la definizione del contratto integrativo, per la determinazione delle famiglie professionali, per il completamento delle procedure per l’attribuzione delle progressioni economiche già definite alla data di entrata in vigore del nuovo ordinamento professionale e le progressioni tra le aree. Così come il pagamento del salario accessorio del 2019 (fondo di sede) al personale in servizio presso gli archivi notarili e di quello del 2020 e del 2021 a tutti i lavoratori della Giustizia, non ché l’apertura del tavolo negoziale relativo al pagamento del salario accessorio degli anni 2022 e 2023.

Molti temi a cui si aggiunge quello dello sblocco delle progressioni economiche orizzontali del personale di tutti i dipartimenti, ferme al 2019, la cui ipotesi di accordo è già stata certificata. Lo sblocco delle carriere (passaggi giuridici dentro e tra le aree) del personale di tutti i dipartimenti attraverso l’integrale applicazione degli accordi già sottoscritti e delle norme di legge.

Anche a Reggio le situazione degli enti della Giustizia rispecchia il panorama nazionale:

Tribunale di REGGIO EMILIA:

Mancanza di personale amministrativo a tempo indeterminato rispetto alle figure necessarie, intorno al 30%, soprattutto tra i cancellieri esperti e assistenti giudiziari.

“Nonostante il PNNR abbia previsto l’assunzione di personale per il cosiddetto “ufficio del processo” questo risulta a tempo determinato per la durata di 36 mesi, mentre rimane per noi indispensabile una successiva stabilizzazione di queste figure, per garantire un adeguato livello di personale all’Ente – sottolineano FP Cgil ,Cisl FP e Uil PA provinciali -Manca un dirigente amministrativo ormai da circa 3 anni, una figura tecnica per la manutenzione degli edifici, acquisti e vigilanza. Attualmente l’Ufficio si avvale di un ingegnere applicato dalla Regione Emilia Romagna per due giorni alla settimana: uno per la Procura e uno per il Tribunale. Rimangono inoltre in entrambi gli enti assolutamente inadeguati gli strumenti informatici, perché ormai datati e quindi non più adeguati alle esigenze attuali”.

Procura della Repubblica di REGGIO EMILIA:

Mancanza del personale amministrativo del 30% e per i prossimi due anni sono previsti ulteriori pensionamenti.

Il grande concorso degli assistenti giudiziari che ha visto l’assunzione di circa 4.000 unità si sta via via esaurendo per via di trasferimenti ad altre amministrazioni. Nel caso della Procura in pianta organica erano previsti cinque assistenti giudiziari: quattro risultano trasferiti perché vincitori di concorso in altre pubbliche amministrazioni, rimane pertanto solo un’unità.

La graduatoria del concorso dei cancellieri esperti risulta, da decreto mille proroghe, prorogato ma per il distretto di Bologna non ci sono idonei, è necessario chiedere al Ministero della Giustizia lo scorrimento della graduatoria a livello nazionale in modo da attingere da idonei di altri distretti: su un organico di otto cancellieri esperti risultano in sede solo due.

Inoltre,anche qui risulta assente un dirigente amministrativo da ormai circa 10 anni, salvo brevi applicazioni o assunzioni e poi trasferimenti.

Si aggiunge la grave mancanza di personale di Magistratura che a breve raggiungerà oltre il 40%, (entro la fine dell’anno), a causa dei trasferimenti.

Uepe REGGIO EMILIA:

Grave anche la situazione dell’Ufficio distrettuale di esecuzione penale esterna di Reggio Emilia che presta la propria attività su tre province (Reggio Emilia, Parma e Piacenza) per una superficie di 8.300 chilometri quadrati e una popolazione di circa 1.270.000 abitanti in un territorio dove sono presenti due Istituti penali ed una Casa Circondariale .

Ad oggi l’Ufficio gestisce 2300 incarichi, cioè 2.300 persone che richiedono interventi e prestazioni di vario tipo .

L’organico attualmente previsto è di 33 unità ( 23 funzionari di servizio sociale e 10 tra amministrativi e contabili ) ma il personale in servizio è di 22 unità con una carenza di 11 persone

A tale carenza si aggiunge l’inadeguatezza della pianta organica visto che negli ultimi 20 anni le misure alternative e le sanzioni di cui l’Ufficio si occupa sono aumentate del 600% (Fonte del Ministero della Giustizia) e la riforma Cartabia porterà ad un notevole ulteriore incremento delle stesse e alla necessità di velocizzare i tempi per lo svolgimento delle attività di competenza .

Il personale della Giustizia è stanco di essere considerato il fanalino di coda delle amministrazioni pubbliche dello Stato. – scrivono FP Cgil ,Cisl FP e Uil PA – Chiediamo ai vertici del Ministero di affrontare celermente le questioni aperte che interessano i dipendenti e di aprire il confronto con le Organizzazioni sindacali che li rappresentano. Per quanto sopraesposto la mobilitazione andrà avanti fino a quando non arriveranno risposte concrete per i lavoratori”.

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