Verità per Giulio Regeni

METALMECCANICI, E’ L’ANNO DEI CONTRATTI AZIENDALI. FIOM CGIL “LE IMPRESE RICONOSCANO AUMENTI, STABILIZZAZIONI E SMART WORKING”

VECCHI (FIOM) “LA POLITICA IMPARI DAI METALMECCANICI”

E’ accaduto poche volte nella storia che così tanti metalmeccanici reggiani fossero contemporaneamente impegnati a rinnovare il contratto della propria azienda.
L’emergenza sanitaria ha ritardato diversi rinnovi al 2022 facendo oggi coincidere tante trattative per cui circa un metalmeccanico su due è coinvolto nel rinnovo del proprio contratto integrativo.

In Italia i contratti aziendali garantiscono migliori condizioni ad un lavoratore su quattro, ma tra i metalmeccanici di Reggio Emilia la percentuale è il triplo e in questo momento vede ben settanta aziende metalmeccaniche in corso di rinnovo del contratto interno, pari a circa diciannove mila lavoratori.
“Senza il sostegno dei nostri iscritti non avremmo la rappresentatività e la forza per poter rivendicare e ottenere migliori condizioni” spiegano le tute blue della Cgil reggiana.

Le piattaforme rivendicative sono state presentate nei mesi scorsi su tutto il territorio provinciale, dall’Appennino al Po, in decine di aziende dai venticinque dipendenti ai mille e trecento addetti, e quasi ovunque in tutte le aziende con più di cento addetti.

Le richieste dei lavoratori sono diversificate, ma su tre temi la Fiom di Reggio e i delegati della Fiom stanno puntando con un forte consenso tra i lavoratori: aumentare il salario strutturale,contro un’inflazione che divora il potere d’acquisto mentre i profitti crescono; e limitare la precarietà, contro l’idea che sia normale vivere una condizione di incertezza perenne che penalizza salute, reddito e costruzione di futuro. Oltre a questi due temi tradizionali della contrattazione metalmeccanica del nostro territorio la Fiom reggiana sta portando sui tavoli di moltissime trattative lo smart working (lavoro agile), anche a seguito di una campagna di assemblee tra gli impiegati che ha dimostrato quanto sia un tema sentito tra i lavoratori e dalle lavoratrici degli uffici.

“C’è un aspetto di cui forse la politica e in generale la cittadinanza non è a conoscenza- afferma Simone Vecchi, Segretario Provinciale della Fiom reggiana – ed è che in questo momento si sta svolgendo una diffusa pratica democratica che ha pochi eguali perché le piattaforme sono state prima discusse in assemblea, poi elaborare e infine votate da decine di migliaia di lavoratori, e le trattative procedono in un confronto continuo con i lavoratori in assemblea ”.
“Siamo consapevoli della crisi decennale, a livello europeo, del sindacato, ma sfidiamo le forze politiche e sociali a mettere in campo lo stesso livello di confronto e democrazia diretta che la Cgil ha nel rapporto con i propri rappresentati- chiosa il Segretario generale Vecchi -. Senza l’intelligenza, l’impegno militante e la determinazione dei delegati di fabbrica e della struttura sindacale questa diffusione della contrattazione sarebbe un’utopia”.

BOX 1: I NUMERI

Sono 70 le aziende in cui in questo momento si stanno svolgendo trattative. La Fiom ha calcolato che sono coinvolti circa 18.956 metalmeccanici a tempo indeterminato più i lavoratori in somministrazione, pari a circa un lavoratore su due tra le industrie metalmeccaniche reggiane. Le assemblee svolte finora sono oltre 500 insieme a circa 220 delegati sindacali.

BOX 2 :LE AZIENDE COINVOLTE

Le maggiori aziende reggiane stanno rinnovando i contratti: Interpump, Walvoil, Argo Tractors, il Emak, Smeg, Dieci, Vimi Fastener, Padana Tubi, Fives Oto, Immergas, Grasselli, ASK, Meta System, Lombardini Kohler, Danfoss, Dana, Crown e Trivium, Omso, Rcf, Alubel, Bertazzoni, Comer Industries, Bosch Rexroth.

BOX 3: I TEMI

Richieste di aumenti fissi in tutte le imprese, premi di risultato, percorsi di stabilizzazioni per i precari, diritti per una miglior conciliazione, diritto al lavoro agile (smart working), riduzione di orario, formazione obbligatoria per contrastare la cultura sessista e le molestie sul luogo di lavoro, sono i temi che nelle aziende si stanno maggiormente discutendo.

BOX 4: LE REGOLE

I contratti aziendali hanno solitamente una durata di 3 anni e servono a integrare, migliorandole, le condizioni previste dalla legge e dal contratto nazionale. Nei primi tre mesi dopo la presentazione della piattaforma non è possibile scioperare. Per la Fiom si propongono solo piattaforme approvate a maggioranza dai lavoratori e si firmano solo accordi dopo referendum tra tutti i dipendenti. Sul tema dello smart working l’Accordo Interconfederale firmato anche dal Governo promuove la sua regolamentazione attraverso la contrattazione aziendale.

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